Bruno Gramaglia, bio del centrocampista del Napoli dagli anni ’30 ai ’50, nel post a cura di Diretta Napoli
Quando parliamo del Napoli, non bisogna solamente citare i soliti noti che hanno militato nel Napoli, magari in epoca recente. La storia della nostra società è infatti costellata da tanti calciatori che hanno dato l’anima per i colori azzurri. Uno di questi è sicuramente Bruno Gramaglia, ruolo centrocampista centrale, che ha militato nella squadra del Napoli tra gli anni ’30 e ’50 del secolo scorso, collezionando 294 presenze e 4 reti nella Serie A a girone unico e 72 presenze e 2 reti in Serie B. In campionato è il quinto calciatore della storia della SSC Napoli più presente di sempre. Ciò solamente perchè negli ultimi anni non ha giocato per infortunio, altrimenti sarebbe risultato sicuramente più in alto in graduatoria.
Ma vediamo in questo post a cura di Diretta Napoli, qual è la storia di Bruno Gramaglia, per il nostro consueto appuntamento con i numeri 1 in maglia azzurra!
Bruno Gramaglia: da Genova a Napoli, andata e ritorno
Bruno Gramaglia nasce a Genova il 23 aprile del 1919. Ruolo centrocampista centrale (ma non disdegna il ruolo di difensore centrale), Gramaglia cresce nel Genova 1893 e nella Ronchese di Ronco Scrivia.
Nel 1938 passa al Napoli, dove colleziona 89 presenze, firmando anche un gol in un Napoli-Venezia 1-1 del 1941. Era il Napoli del grande Nereo Rocco (acquistato nel 1937 per 160.000 lire con il compagno di squadra Germano Mian). Con il Paron, Gramaglia disputa buonissimi campionati, con la squadra stabilmente in serie A. Almeno fino alla stagione 1941-42, quando il Napoli retrocede in B. Nella stagione successiva disputa il campionato cadetto, con 32 presenze messe a referto.
La guerra mette fine al calcio, almeno per il momento. Ma non per Gramaglia, che si trasferisce allo Spezia, dove vince il campionato dell’Alta Italia 1944 (battendo addirittura il Grande Torino). Nel Secondo Dopo-Guerra si trasferisce all’Andrea Doria, dove gioca però solo una stagione, con 26 presenze e una rete a referto. Da qui alla Sampdoria, dove milita dal 1946 al 1949.
Il richiamo del Napoli è però forte ed è così che decide di tornare a giocare allo stadio del Vomero. Vi rimarrà fino al 1955, anno in cui decide di dire addio al calcio giocato. Nella seconda esperienza napoletana colleziona 184 presenze e quattro gol, vincendo un campionato di serie B 1949-50. Erano gli anni in cui Achille Lauro tenta di far grande il suo Napoli con acquisti di spessore. Gramaglia fa sempre il suo, onnipresente in mezzo al campo. Organizzatore di gioco, scaltro in mediana, tenace e combattivo. Un osso duro insomma. Ed è per questo che diviene un idolo per i tifosi azzurri, che lo acclamano ad ogni giocata.
Muore a Rapallo il 2 novembre del 2005. Ma rimarrà per sempre nella storia della nostra gloriosa società.