Carlo Ancelotti: da calciatore e da allenatore, sempre un successo!
Carlo Ancelotti è uno degli allenatori più vincenti al mondo ma anche un grande ex calciatore, che ha vestito le maglie di importanti società italiane come Milan e Roma, oltre che della Nazionale, con la quale ha partecipato a 2 mondiali (Messico 86 e Italia 90), vinto scudetti e coppe europee ed entrato nella storia dei calciatori italiani più vincenti.
Una volta appese le scarpette al chiodo, ha cominciato ad allenare ed il successo è giunto quasi subito, più forte di prima: scudetti in diversi campionati continentali, Champions League con Milan e Real Madrid e adesso il futuro dice Napoli.
Sarà capace il nostro Carletto di portare il terzo scudetto della storia nella città partenopea, che non lo vince dai tempi di Maradona (e conquistato peraltro contro il Milan di Ancelotti giocatore e Sacchi in panchina)? Solo il tempo potrà dirlo..
Nel frattempo però possiamo cominciare a descrivere in questo post le gesta di Carlo Ancelotti, come calciatore e allenatore.
Partiamo subito allora ed entriamo nella storia di questo grande personaggio sportivo.
Carlo Ancelotti calciatore: Parma, Roma e Milan
Gli inizi: Reggiolo e Parma con il quale centra la serie B
Ancelotti inizia a giocare a calcio nella squadra del suo paese natale, Reggiolo, per poi trasferirsi al Parma dove esordisce nel 1976-77, collezionando 21 presenze e diventando quasi subito uno dei giocatori più importante dei ducali. E proprio un suo gol a soli 19 anni, regala ad Ancelotti e al Parma la promozione in serie B contro la Triestina.
Carlo Ancelotti alla Roma: correva l’anno 1978
Che Carlo Ancelotti avesse un grande futuro davanti a sé era un dato di fatto. E dopo alcune trattative con alcuni club di serie A, tra cui l’Inter, ecco che l’allora Direttore Sportivo della Roma, Luciano Moggi (che lo porterà più tardi a sedere sulla panchina della Juventus) decide di intervenire e acquista Ancelotti per la cifra di 750 milioni di lire per la metà, tantissimi per l’epoca per un calciatore di serie C.
Alla Roma debutta con Nils Liedholm, suo grande maestro, che decide di spostare Ancelotti in mediana, esaltando le sue doti di giocatore di qualità e tecnica. L’esordio in serie A arriva il 16 settembre 1979 in un Roma-Milan terminato 0-0.
Ma alla Roma nei primi anni Ancelotti è afflitto da continui infortuni alle ginocchia, dove si infortuna due volte (a quello destro). Questi infortuni non consentono a Carlo di giocare con continuità, tanto da mancare per infortunio alla finale contro il Liverpool di Coppa Campioni nel 1984. Nonostante gli infortuni Ancelotti riesce a ritagliarsi un ruolo da protagonista, conquistando uno scudetto (1982-83) e 4 volte la Coppa Italia (1979-80, 1980-81, 1983-84 e 1985-86).
Nel 1985 Ancelotti diventa il capitano della squadra capitolina.
Ancelotti-Milan: amore a prima vista

Ancelotti e la Nazionale italiana: due Mondiali insieme e un Europeo
Carlo Ancelotti è anche uno dei tasselli principali della nazionale italiana, con la quale gioca 26 partite e realizzò 1 gol. Prende parte alle spedizioni azzurre a Messico 86 che vede trionfare l’Argentina di Re Diego, Europei 1988 e Italia 90, dove vine eliminato ai rigori, sempre dall’Argentina di Maradona a Napoli.
L’unico gol di Ancelotti con l’Italia è datato 6 gennaio 1981 in un match pareggiato 1-1 contro l’Olanda, valida per il mundialito 1980-81. E’ solo per un infortunio che non prese parte a Spagna 82 che vide trionfare l’Italia di Bearzot in finale contro la Germania 3-1.
Carlo Ancelotti: Reggiana, Parma, Juventus, Milan, Chelsea, Paris Saint Germain, Real Madrid e Bayern Monaco le squadre allenate
Carlo Ancelotti inizia la propria carriera da trainer, già con la Nazionale italiana, come vice di Arrigo Sacchi nel periodo compreso che va dal 1992 al 1995.
Ancelotti allenatore: gli inizi con Reggiana e Parma
Nel 1995, il primo incarico con la Reggiana in B dove, già alla prima stagione, ottiene una clamorosa promozione in serie A con il quarto piazzamento nella serie cadetta. Nel 1996, il Parma lo vuole fortemente e lui, da emiliano, non esita a sedersi sulla panchina dei bianco-scudati. In campionato, chiude secondo, solo dietro la Juventus con la prima qualificazione ai preliminari per la Coppa dei Campioni (Champions League 1997/98), in una stagione in cui si affermeranno le qualità difensive del francese Lilian Thuram e dei giovanissimi Fabio Cannavaro e Gigi Buffon (futuri campioni del Mondo 2006).
Nella stagione 1997/98, trascina il Parma al quinto posto che significa qualificazione nella vecchia Coppa Uefa.
Ancora Moggi: Ancelotti alla Juventus
Nel mese di febbraio del 1999, a stagione in corso, la Juventus lo chiama al posto di Lippi, traghettando i bianconeri alla semifinale di Champions League, poi persa con quel Manchester United che vince quell’edizione. In campionato la Juventus ottiene solo il quinto piazzamento, assieme a Roma e Udinese, perdendo lo spareggio contro i friuliani, con i bianconeri ad accontentarsi dell’Intertoto. Nella stessa estate, la Juventus vince la Coppa Intertoto che significa anche qualificazione in Coppa Uefa, dalla quale la Juventus verrà eliminata a favore del Celta Vigo. Nella stagione 1999/2000, la Juventus finisce ad un solo punto alle spalle della Lazio di Eriksson (Boksic e Salas in attacco), solo all’ultima giornata, nel pantano di Perugia. Nel 2000/2001, Ancelotti deve fare i conti con la Roma di Capello che vince il campionato con un +2 sui bianconeri con Batistuta, Totti e Montella.
Nonostante gli ottimi piazzamenti, si scioglie il rapporto tra la Juventus e Ancelotti.
Ancelotti-Milan: comincia qui la storia dei successi di Carlo
Nel novembre del 2001, sostituisce Terim al Milan, conducendo i rossoneri al quarto piazzamento, con la chance di partecipare ai preliminari di Champions. Nel 2002/03, Ancelotti conquista una strepitosa Champions League ai rigori ai danni della Juventus a Manchester e la Coppa Italia sulla Roma, con solo un terzo posto in campionato dietro Juventus e Inter.
Nella stagione 2003/04, Carlo Ancelotti conquista finalmente il tricolore ai danni della Roma (+9) ed un altro trofeo internazionale: la Supercoppa Europea contro il Porto di Mourinho, mentre va male in Champions contro il Deportivo La Coruña e la Coppa Intercontinentale ai rigori contro il Boca Juniors.
Nel 2004/05, il Milan, in campionato giunge secondo alle spalle della Juventus (-7), mentre in Champions, i rossoneri cedono al Liverpool ai penalty: un harakiri quello dei ragazzi di Ancelotti, che in vantaggio di tre reti, si fanno rimontare dagli inglesi. L’unica gioia stagionale è aver conquistato la Supercoppa italiana ai danni della Lazio.
Nel 2005/06, il Milan giunge solo terzo, dietro Roma ed Inter ed escono dalla Champions in semifinale per mano del Barcellona. In seguito alle sentenze relative allo scandalo del calcio italiano questo scudetto verrà poi revocato ai bianconeri e assegnato, a differenza dell’anno precedente, all’Inter a tavolino, terza classificata dopo i risultati del campo, mentre il Milan sarà penalizzato di 30 punti e declassato quindi dalla seconda posizione alla terza a 58 punti per delibera della CAF per responsabilità oggettiva.
Nel 2006/07, ai nastri di partenza, il Milan inizia con un handicap di -8 punti e con una classifica finale che vedrà i rossoneri chiudere al quarto posto. Ma in Europa, il Milan compie un autentico capolavoro, conquistando la Champions League (23 maggio) a favore di quel Liverpool che spezzò i sogni dei rossoneri appena due anni prima. Non solo, il 31 agosto, il Milan alza anche la Supercoppa Europea contro il Siviglia e il 16 dicembre arriva anche il Mondiale per club contro il Boca Juniors (4-2).
Nel 2007/08, Ancelotti non va oltre il quinto posto. Nella stagione successiva, il Milan giunge terzo a pari merito con la Juventus con 74 punti (Inter campione a 84), e non si qualifica agli ottavi di Coppa Uefa.
A fine stagione, il tecnico emiliano, conclude consensualmente il suo rapporto con il Milan.
La Premier col Chelsea
Il 1° giugno del 2009 Ancelotti prova l’esperienza internazionale, approdando in Inghilterra sulla panchina del Chelsea. Ad agosto conquista la Community Shield contro il Manchester United (2-2 al 90°; 4-1 d.c.r.). Il 15 maggio la FA Cup. In Champions, non è un cammino ottimale quello dei blues, fatti fuori dall’Inter che poi vince la manifestazione.
In campionato, al suo primo anno, Ancelotti diventa il primo italiano a vincere la Premier League (86 punti) con un punto sul Manchester United.
Nel 2010/11, in campionato, il Chelsea si piazza solo secondo (a pari punti col City), a -9 dallo United primo che elimina il Chelsea ai quarti di Champions.
La Ligue 1 con il Paris Saint Germain
Nel dicembre del 2011, Ancelotti approda in Francia sul PSG, e conquista un secondo posto (79 punti), dietro il Montpellier. Nel 2012/13, dopo 19 anni, il PSG vince il campionato con un +12 sul Marsiglia.
In Champions, il Paris Saint Germain esce ai quarti di finali contro il Barcellona.
In Liga con il Real Madrid
Nel giugno del 2013, Ancelotti si siede sulla prestigiosa panchina del Real Madrid. A dicembre, i Galacticos sconfiggono il Barcellona in finale di Coppa Del Re (2-1). Il 24 maggio, in finale di Champions League, il Real ha la meglio sull’Atletico Madrid. In campionato, un terzo posto alle spalle di Barcellona e Atletico (-3).
Nella stagione 2014/15, secondo posto in campionato per il Real, a soli 2 punti dal Barcellona, in Champions fuori dalla Juventus in semifinale. Prima però, nel 2014, due gioie arrivano con la Supercoppa Europea contro il Siviglia (2-0 con doppietta di Cristiano Ronaldo) e il Mondiale per club ai danni del San Lorenzo (2-0).
Con i panzers del Bayern Monaco
Nel 2015, Ancelotti viene ufficializzato dal Bayern Monaco. Ad agosto 2016, conquista la Supercoppa di Germania contro il Borussia Dortmund (2-0); in campionato stravince la Bundesliga con tre giornate d’anticipo con 10 punti sul Borussia Dortmund. Ma a settembre 2017, un brutto passo falso nella fase a gironi di Champions (sconfitta per 3-0 contro il Paris Saint Germain), gli costano l’esonero.
Questa è la storia di Carlo Ancelotti, da calciatore e da allenatore. Il futuro è il Napoli. E chissà che l’azzurro non sia il colore di un altro scudetto..
Post a cura di Maurizio Stabile e Francesco Corvino