Ciro Ferrara: biografia del difensore che vinse con Maradona nel post di Diretta Napoli
Bentrovati su Diretta Napoli, il sito che vi parla delle ultime news sul calcio Napoli e sui calciatori che ne hanno fatto la storia. Nel post di oggi vogliamo parlarvi di uno dei difensori napoletani più forti di sempre, che ha vestito la maglia del Napoli per dieci stagioni, vincendo tutto con la maglia azzurra: stiamo parlando di Ciro Ferrara, che insieme a Maradona ha vinto due scudetti, una coppa Italia, una Coppa UEFA e una Supercoppa Italiana. Ceduto alla Juventus nel 1994, ha giocato con la maglia dei bianconeri altre undici stagioni, divenendone anche lì uno dei punti fermi della difesa.
Vediamo la storia di Ciro Ferrara nel post dedicato ai numeri 1 in maglia azzurra!
Ciro Ferrara gli inizi col Napoli
Ciro Ferrara nasce a Napoli l’11 febbraio del 1967, nel quartiere Posillipo. Durante il periodo delle giovanili del Napoli esisteva un altro Ciro Ferrara e quindi al più anziano dei due, appunto Ciro, viene affibbiato il soprannome di Stielike, con riferimento a un ex difensore della Germania Ovest noto per il suo energico stile di gioco.
Gli inizi da giovane di Ferrara non sono semplici: costretto sulla carrozzella a 14 anni, quando gli diagnosticano la sindrome di Osgood-Schlatter, riesce però a guarire e continuare la sua carriera da calciatore.
Ferrara si rivela un difensore grintoso ma corretto, dotato atleticamente e valido sul piano tecnico. Abile in acrobazia e nel gioco aereo, è dotato di carisma e personalità, oltre che essere in grado di adattarsi a diversi ruoli e moduli tattici: poteva infatti agire da stopper, libero e terzino.
Il suo repertorio comprendeva altresì una buona propensione agli sganciamenti offensivi, soprattutto da calcio da fermo, dove non era strano vederlo segnare anche alcuni gol.
L’esordio nel Napoli, che a quel tempo ha intanto acquistato Diego Armando Maradona, avviene neanche a farlo apposta nella stagione 1984-85, 5 maggio 1985 contro la Juventus allo stadio San Paolo. La gara termina 0-0 e Ferrara fa il suo esordio in una delle partite che diventeranno un classico degli anni ’80.
Ferrara al Napoli diviene un punto fermo e vince tutto
A partire dalla stagione 1985-86 Ciro Ferrara diviene titolare di quel Napoli, che nel frattempo si rafforza sul mercato e diviene una delle squadre più forti del campionato, finendo terzo in classifica.
E’ il preludio di quello che accade poi, visto che finalmente il Napoli vince lo scudetto nel 1987, davanti alla Juventus e all’Inter. In quella stagione Ferrara vince anche la Coppa Italia, una delle poche squadre a poter vantare l’accoppiata, vincendo peraltro tutte le partite di quella competizione, finita contro l’Atalanta, schiantata 3-0 al San Paolo e 0-1 a Bergamo.
In quella stagione Ferrara segna anche i suoi primi due gol in serie A. Il primo gol in serie A è al San Paolo contro il Torino.
Chi si aspetta un Napoli vincente anche nella stagione successiva in campionato e coppa Campioni, purtroppo rimarrà deluso. Infatti gli azzurri escono subito al primo turno della massima competizione continentale in una sfortunata doppia gara contro il Real Madrid, mentre in campionato depaupera un vantaggio elevatissimo nei confronti del Milan di Sacchi, perdendo il suo secondo scudetto consecutivo in una gara che rimarrà storica, in negativo per gli azzurri, in casa contro il Milan, gara persa 2-3 al San Paolo. In quella partita Maradona sigla uno dei gol più belli su punizione e nonostante 80.000 spettatori a sostenere gli azzurri, il Napoli perde lo scudetto e molti dei suoi calciatori (che vengono deposti dalla società), rei di essere stati gli artefici di quella clamorosa sconfitta. Per Ferrara la stagione si conclude con 23 presenze e 1 gol all’attivo.
La stagione 1988-89 per il Napoli in campionato non è di certo agevole: di fronte si trova l’Inter dei record che non lascia scampo agli azzurri. Ma la stagione diviene trionfale in Europa, dove il Napoli si aggiudica per la prima volta nella sua storia la Coppa UEFA nella doppia finale contro lo Stoccarda di Gaudino. Bellissimo il gol di Ferrara al ritorno su assist di testa di Maradona, che Ciro finalizza perfettamente con un gran tiro al volo che non lascia scampo al portiere tedesco.
Stagione 1989-90: il secondo scudetto è servito e Ferrara anche in quella stagione si dimostra uno dei punti fermi della difesa azzurra, che si dimostra una delle meno battute del campionato. Sarà ricordato come lo scudetto-rivincita contro il Milan di Sacchi, e ricordato anche come lo scudetto della famosa monetina di Alemao. Ma tant’è il Napoli batte la Lazio e conquista meritatamente il suo secondo titolo, e pochi mesi più tardi anche la Supercoppa Italiana contro la Juventus di Baggio, che viene umiliata al San Paolo per 5-1.
Sarà il canto del cigno per i colori azzurri, poiché Maradona va via da Napoli e con esso anche le possibilità di vincere altri titoli. A sostituire Diego come capitano è proprio Ferrara, che si rivela un ottimo uomo-spogliatoio per i successivi 3 anni, che vedono il Napoli alternare buone stagioni ad altre meno positive.
Una delle ultime prima del declino della società, sommersa dai debiti, è anche l’ultima di Ferrara in maglia azzurra: stagione 1993-94, dove forma una coppia difensiva che si rivelerà una delle migliori di tutti i tempi della storia del Napoli: Ferrara-Cannavaro infatti si rivela un duo difensivo tutto napoletano e fortissimo, con in porta Taglialatela, altro prodotto del vivaio azzurro e anch’esso campano di Ischia, che in quella stagione farà faville in porta, parando l’impossibile. Come allenatore c’è Marcello Lippi e il Napoli si qualifica alla Coppa UEFA come sesta.
Indimenticabile l’ultima gara al San Paolo contro il Parma che finisce 2-0 con il secondo gol proprio di Ciro, che consente al Napoli l’approdo in Europa, nonostante una squadra che giocasse gratis, senza percepire lo stipendio da mesi.
A fine campionato Lippi porta con sé Ferrara alla Juventus, che lo paga 9,5 miliardi di lire, utilizzati per pagare gli stipendi dei calciatori arretrati.
Con il Napoli in totale saranno 322 presenze condite da 15 segnature, che fanno di Ferrara uno dei difensori più prolifici della storia del Napoli.
Ferrara alla Juventus
Alla Juventus Ferrara gioca undici stagioni e vince praticamente tutto: cinque scudetti, 1 coppa Italia, 4 supercoppe Italiane, quella Champions League ai rigori contro l’Ajax (quella coppa che rimane il rimpianto più grande dell’era Maradona al Napoli), ultimo successo dei bianconeri nel 1996 (grazie anche a un suo rigore), 1 coppa Intercontinentale e una Supercoppa Europea.
Con la Juve Ferrara gioca con la maglia bianconera in totale 358 incontri: 253 partite in Serie A (più uno spareggio per l’accesso alle coppe europee) segnando 15 gol; 26 in Coppa Italia; e 3 finali di Supercoppa, con 2 segnature; 74 incontri europei con 3 centri e una presenza nella Coppa Intercontinentale.
Ferrara in nazionale
Con la nazionale italiana Ferrara partecipa a molti incontri, e al mondiale casalingo di Italia ’90, finito per l’Italia proprio al San Paolo e proprio contro Maradona, in semifinale ai calci di rigore.
Per il resto gioca in nazionale 49 partite ma non riesce a segnare alcun gol. Ha partecipato agli Europei 1988, Mondiali del ’90 e l’ultima apparizione ad Euro 2000 contro la Svezia, che diventa la sua ultima gara in azzurro.
Ciro Ferrara allenatore e opinionista
Dopo quella da calciatore, per Ciro Ferrara inizia la carriera di allenatore, in verità meno vincente rispetto a quella precedente. Ha allenato in molte squadre, anche all’estero. Ha allenato in particolare la Juventus, l’Italia Under 21, la Sampdoria e lo Wuhan Zall, in Cina.
Oggi si dedica più alla carriera di opinionista in TV, partecipando a molte trasmissione televisive. Inoltre è diventato famoso per le pubblicità di un noto brand di yogurt insieme a tutta la famiglia.
Il nostro post dedicato a Ciro Ferrara, storica bandiera del Napoli, termina qui. Alla prossima con l’appuntamento con i numeri 1 in maglia azzurra!