Coppa UEFA Napoli: è il 17 maggio del 1989 quando il Napoli alza al cielo la sua unica coppa europea della sua storia
Il 17 maggio del 1989 è una data storica per tutti i tifosi del Napoli: infatti la squadra azzurra conquista la sua prima e unica coppa continentale della sua storia (eccetto per la Coppa delle Alpi conquistata nel 1966): la coppa UEFA.
Un cammino tortuoso e ricco di insidie, che porta il Napoli di Maradona ad affrontare in finale lo Stoccarda di Klinsmann (che si trasferirà a fine stagione all’Inter dei record di Trapattoni). Un cammino a tratti spettacolare.
Presentazione
La coppa UEFA dell’epoca era molto più difficile rispetto all’odierna Europa League. Infatti, in passato alla coppa continentale partecipavano le squadre che terminavano il loro campionato dal secondo posto e non dal quinto, come succede oggi. Anzi, paradossalmente, la coppa UEFA era più difficile della Coppa Campioni, visto che le partite erano più numerose e gli avversari più temibili. Infatti, nella Coppa Campioni nei primi turni si affrontavano avversari meno forti, provenienti da federazioni meno ricche. Quindi tolte le squadre campioni dei primi cinque campionati europei, le altre erano più abbordabili. Ciò ti consentiva più facilmente di avanzare fino agli ultimi turni (tranne nel caso sfortunato del Napoli, che al primo turno da campione d’Italia nella stagione 1987-88 pescò dall’urna il Real Madrid campione di Spagna).
Vediamo nelle righe che seguono tutto il percorso fatto dal Napoli fino ad arrivare alla finale di Stoccarda, che decretò Maradona e compagni, campioni d’Europa!
La partecipanti alla coppa UEFA 1988-89
Se guardiamo alle principali squadre che prendono parte alla coppa UEFA 1988-89, ritroviamo alcune delle squadre più forti del mondo del tempo. Infatti, a quella competizione partecipano le italiane Napoli, Juventus, Inter e Roma, mentre per la Germania abbiamo il Bayern Monaco, che nel primo turno letteralmente fa a pezzi il Legia Varsavia con un punteggio aggregato di 10 gol a 4 (con una gara di ritorno vinta 7-3), lo Stoccarda, che al tempo è una delle squadre più forti di Germania, poi il Colonia e il Bayer Leverkusen. Attenzione, poiché all’epoca vi sono le squadre partecipanti provenienti dalla Germania Ovest e quelle provenienti dalla Germania Est, che pur essendo meno competitive, fanno comunque la loro figura.
Per la Spagna vi sono Atletico Madrid, Real Sociedad e il Bilbao, a quei tempi squadra temibile. Per il resto abbiamo l’Ajax, lo Sporting Lisbona, il Benfica, il Bordeaux, e altre squadre da battaglia come i Rangers di Glasgow, le squadre belghe e quelle jugoslave.
Non partecipano invece le squadre inglesi a seguito della squalifica inflitta dall’UEFA dopo i fatti dell’Heysel.
I primi turni: battute Paok di Salonicco, Lokomotiv Lipsia e Bordeaux
Il Napoli di Maradona nei primi due turni si sbarazza del Paok di Salonicco, nella doppia sfida di andata e ritorno, vincendo al San Paolo per 1-0 e pareggiando in Grecia per 1-1, in uno stadio infuocato per via della tifoseria greca, che dà vita anche al lancio di petardi, fumogeni. Un clima incandescente nel quale difficile è il gioco.
Nel secondo turno, il Napoli affronta il Lokomotiv Lipsia, squadra della Germania dell’Est, che si era qualificata nel turno precedente ai danni dell’Aberdeen. La gara è difficile in Germania, dove i tedeschi impongono il pari a Maradona e compagni. Nel ritorno invece gli azzurri si impongono per 2-0, qualificandosi per gli Ottavi di Finale.
Agli Ottavi di Finale il Napoli affronta i francesi del Bordeaux. La gara d’andata si conclude con la vittoria del Napoli per 1-0, mentre nel ritorno il pareggio per 0-0 consente agli azzurri il passaggio del turno.
Gare comunque toste per gli azzurri, soprattutto quella di andata in Francia, dove viene anche annullato un gol molto dubbio a Maradona, protagonista di un gol spettacolare.
La squadra approda così ai Quarti di Finale e l’abbinamento è da brividi: Juventus vs Napoli. Si attendono due gare ad alta tensione tra Torino e San Paolo.
La straordinaria rimonta contro la Vecchia Signora
I Quarti di Finale vedono presenti Napoli e Juventus a rappresentanza dell’Italia (Inter e Roma sono state infatti eliminate nel turno precedente), due squadre tedesche e una della Germania dell’Est. A queste si aggiungono una romena (Victoria Bucarest), gli scozzesi degli Hearts e la Real Sociedad.
L’urna è malevola e abbina Maradona alla sua rivale dell’epoca: la Vecchia Signora, che fino a quel momento aveva fatto un sol boccone delle avversarie di turno.
L’andata è a Torino e la partita si mette piuttosto male per gli azzurri: la Juventus si impone per 2-0, risultato secco che non lascia molto adito a recuperi. Ma non per il Napoli e Maradona, che ci crede fermamente, tanto da richiamare allo stadio oltre 80.000 spettatori con il record di incassi per cercare la rimonta impossibile contro i bianconeri.
Forse la Juventus non si aspetta un Napoli così determinato, ma fatto sta che pronti-via gli azzurri segnano con Maradona su rigore e raddoppiano con Carnevale a fino primo tempo. Bianconeri sotto-shock dalla partita degli azzurri, guidati da un Maradona in formato mondiale.
Nei tempi supplementari, all’ultimo secondo, Renica regala in tuffo, su assist di Careca, il gol che vale la qualificazione per il Napoli. Tifosi azzurri in delirio sugli spalti e per le strade a festeggiare la vittoria. A questo punto gli azzurri ci credono.
Ma occorre adesso affrontare probabilmente la squadra più forte della competizione insieme proprio al Napoli: il Bayern Monaco, che ha strapazzato l’Inter dei record di Trapattoni.
Napoli-Bayern Monaco
Nella gara d’andata, sulla falsa riga della gara contro la Juventus, lo stadio è strapieno in ogni ordine di posto, con migliaia di tifosi che si riversano, ad ogni costo, nel catino di Fuorigrotta per assistere al match che vale una fetta di finale europea, che mai il Napoli ha giocato nella sua storia. Infatti, il miglior piazzamento nelle coppe europee è stato fino a quel momento la semifinale di Coppa delle Coppe di una decina di anni prima.
Ma è a questo punto che si attiva il fenomeno di Careca, che dalle semifinali inizia a dare spettacolo in campo. Napoli-Bayern Monaco termina in trionfo azzurro: termina 2-0 per gli azzurri con gol del brasiliano e di Carnevale, che ipoteca la qualificazione alla finale, con il pubblico in delirio sugli spalti.
Al ritorno poi, la qualificazione è presto fatta con il pareggio per 2-2 con altri due gol di Careca, assistito alla grande da Maradona in contropiede, che manda in delirio i migliaia di tifosi azzurri giunti da ogni parte d’Europa e dalla stessa Germania, dove sono tantissimi gli immigrati napoletani, che festeggiano nelle strade della città bavarese l’impresa del Napoli, che nella prima volta della sua storia raggiunge ad una finale europea.
A questa partita vi è poi un pezzo di storia di Maradona, che dà letteralmente spettacolo nel riscaldamento della gara, ballando sulla note di Live is Life degli OPUS, palleggiando a ritmo di musica con la palla che sembra incollata ai suoi scarpini, alle sua spalle, alla sua testa e ad ogni parte del corpo, quasi come se fosse una parte di esso.
La finale Napoli-Stoccarda
Siamo all’epilogo del cammino europeo del Napoli. La finale contro lo Stoccarda, all’epoca guidato da calciatori di calibro internazionale come Klinsmann e Gaudino, quest’ultimo figlio di immigrati napoletani in Germania, che sogna da una vita di poter giocare al San Paolo contro Maradona. Alla partita si aggiunge una connotazione anche romantica: un napoletano che vive in Germania che sfida il Napoli di Maradona. Ed è proprio Gaudino a gelare i napoletani su punizione nella gara d’andata, portando subito lo Stoccarda in vantaggio. Delusione tremenda per gli oltre 81.000 spettatori presenti, con un record di incassi pari a 4,5 miliardi di lire, mai eguagliato fino a questo momento (superato poi da Napoli-Real Madrid di Champions, senza però tenere conto dell’inflazione e del costo della vita). Ma Diego è più forte delle avversità e con astuzia e determinazione la mette di nuovo sui binari del pareggio, con il rigore che vale l’1-1. Gli azzurri continuano ad attaccare, sanno che devono vincere la partita per non partire in svantaggio nella gara di ritorno, e al 42° del secondo tempo Careca, ancora lui, la ribalta su assist di Maradona e accende la miccia del San Paolo, che esplode di gioia. Il trionfo è a soli 90 minuti di gioco.
Napoli-Stoccarda 2-1: tabellino
Napoli: Giuliani; Ferrara, Francini; Corradini (1′ s.t. Crippa), Alemao, Renica; Fusi, De Napoli, Careca, Maradona, Carnevale. Allenatore: Bianchi
Stoccarda: Immel; Schmaler, Schroder; Hartmann, Buchwald, Allgower; Shafer, Katanec, Walter (30′ s.t. Zietsch), Sigurvinsson, Gaudino Allenatore: Haan
Arbitro: Germanakos (Grecia)
Marcatori: 17′ p.t. Gaudino (S), 23′ s.t. Maradona (N) (rigore), 42′ s.t. Careca (N).
Ammonizioni: Buchwald, Schroder, Immel
Spettatori: 81.100 per un incasso di circa 4,5 miliardi di lire
Nella partita di ritorno gli azzurri devono affrontare i tedeschi, che possono contare sul proprio pubblico per ribaltare la gara dell’andata. Gli azzurri però hanno in mente un altro finale. Ed ecco che l’uomo che non ti aspetti, Alemao, che si inserisce in area e batte il portiere tedesco, portando in vantaggio il Napoli nei primi minuti di gioco.
La reazione tedesca è veemente e porta subito al pari di Klinsmann, che riporta in gara lo Stoccarda con l’1-1. Basterebbe un gol ai tedeschi per i supplementari. Ma Maradona, come al solito, ha il colpo di genio in canna, in questo caso in testa, per meglio dire: ed ecco che un calcio d’angolo ribattuto giunge sulla testa di Diego che si inventa un colpo di testa/cross in area, che giunge a Ferrara che sigla il 2-1, con il quale termina il primo tempo.
La ripresa vede i tedeschi che devono rimontare e per vincere avrebbero bisogno di 3 gol ma che beccano anche il terzo in contropiede con un inarrestabile Careca, che su assist geniale di Maradona, sigla il terzo gol mandando in delirio migliaia di napoletani assiepati sugli spalti della città della Mercedes, con tantissimi altri a festeggiare in strada a Napoli.
A nulla servono i due gol dei tedeschi che riescono a pareggiare 3-3. Ma la gioia è tutta napoletana. Napoli vince la coppa UEFA 1988-89, il giorno 17 maggio. Una vita fa, ma che sempre con i ricordi occorre tenere in vita.
Stoccarda-Napoli 3-3: tabellino
STOCCARDA: Immel, Schaefer, Schroeder, Katanec, Hartmann, L.N. Schmaeler, Algoewer, Walter (78′ O. Schmaeler), Klinsmann, Sigurvinsson, Gaudino. Allenatore: Haan
NAPOLI: Giuliani, Ferrara, Francini, Corradini, Alemao (31′ Carannante), Renica, Fusi, De Napoli, Careca (70′ Bigliardi), Maradona, Carnevale. Allenatore: Bianchi
ARBITRO: Sanchez Arminio (Spagna).
RETI: 19′ Alemao, 27′ Klinsmann, 40′ Ferrara, 62′ Careca, 69′ autorete De Napoli, 90′ O.Schmaeler.
NOTE: Spettatori 63.000. Angoli 6-2 per lo Stoccarda. Ammonito Katanec.