Emanuele Calaiò, biografia del bomber azzurro che aiutò il Napoli a risalire in serie A, nel post a cura di Diretta Napoli

Nel calcio arrivare a grandi livelli non è sempre un’impresa facile. Per nulla. Come nella vita, il sacrificio e la dedizione alla causa sono fattori fondamentali, concretamente imprescindibili. Emanuele Calaiò è uno di quelli partiti dal basso e arrivato a toccare le sponde più invitanti del calcio italiano. Bomber di razza, d’altri tempi, che in chiave nostalgica dirà tantissimo.

In questo post a cura di Diretta Napoli e dedicato ai bomber in maglia azzurra vediamo insieme la bio dell’arciere azzurro, Emanuele Calaiò. Bentornati sul nostro portale!

Emanuele Calaiò al Torino

Emanuele Calaiò nasce a Palermo l’8 gennaio del 1982. Cresce calcisticamente nella Panormus, squadra della sua città natale per poi trasferirsi a Torino, sponda granata, dove fa la trafila delle giovanili.

La carriera da prima punta mancina nasce così ufficialmente nel Torino, la squadra in cui è cresciuto e che gli ha permesso di debuttare tra i professionisti. L’esordio in Serie A il 6 gennaio 2000 al Granillo di Reggio Calabria in una partita persa contro la Reggina e che vede lo stesso Calaiò segnare all’esordio prima di compire neanche 18 anni.

In quella stagione da debuttante mette a segno 1 rete in 7 presenze. Tutto sommato un biglietto da visita dignitoso per un calciatore alle primissime armi. Resta a Torino per altre due stagioni, ma senza incidere più di tanto.

In questo modo il processo di crescita subisce un brusco arresto e per evitare un allungamento di tutto ciò i granata decidono di farlo giocare altrove in prestito. Alla Ternana segna 2 gol in 10 partite, mentre con la maglia del Messina si fa notare per due reti in 12 partite.

Emanuele Calaiò al Pescara

Nel momento in cui si concretizza il prestito dal Torino al Pescara, la carriera di Emanuele Calaiò subisce una svolta verso l’alto. Le prestazioni aumentano a dismisura in termini di qualità e affidabilità sotto porta.

Nel 2002/2003 il Pescara passa dalla Serie C1 alla Serie B grazie anche al rendimento di Emanuele Calaiò. Il bomber siciliano gioca anche la successiva stagione in B con gli abruzzesi. Un’annata memorabile è quella 2003-04, condita dalla prima tripletta in carriera segnata durante un Pescara-Albinoleffe di fine stagione, chiusosi sul 4-3. Il bilancio è il seguente: 44 presenze e 21 reti che gli valgono il titolo indiscusso di capocannoniere in serie B.

Nella terza stagione pescarese Calaiò gioca altre 22 gare condite da 8 reti in serie cadetta, che valgono la chiamata del Napoli di ADL, che cerca un bomber per tornare in serie B.

Con il Pescara in totale Emanuele Calaiò gioca 76 partite segnando 30 reti.

Emanuele Calaiò al Napoli

Dopo 3 anni chiude l’esperienza al Pescara per tentare l’avventura in una grande piazza. Napoli è vogliosa di ritornare presto nel calcio che conta e ha bisogno di un attaccante di alto livello per tentare il doppio salto dalla Serie C1 alla Serie A.

Se il primo scorcio di stagione napoletano non va nel migliore dei modi, con la squadra che fallisce la promozione in B nei play-off contro l’Avellino (in totale saranno 18 presenze per Calaiò e 6 reti messe a segno), va meglio nella successiva stagione. Con 18 reti nella stagione 2005/2006 trascina il Napoli dritto in Serie B e l’attaccante napoletano vince il titolo di capocannoniere del campionato.

Si ripete ancora in cadetteria, ripetendo la buona media realizzativa assestante sulla doppia cifra (14 gol complessivi). Bastano anch’essi per riportare il Napoli in Serie A laddove mancava da tanti anni. Calaiò è un punto fermo di quella squadra, tanto è vero che il suo posto da titolare non si tocca. Sarà una delle serie B più difficili e belle di sempre, con avversari davvero forti sulla strada degli azzurri, come niente meno che la Juventus, oppure il Genoa di Preziosi.

Decisivo il suo gol contro il Lecce in una gara che vale mezza promozione in serie A davanti a oltre 60.000 spettatori accorsi al San Paolo. La matematica arriverà la settimana successiva a Marassi, dove Genoa e Napoli festeggeranno insieme la promozione in A, arrivata dopo quella della Juventus.

Grazie alla fiducia incondizionata del tecnico Edy Reja riesce a coronare il sogno di debuttare in Serie A con il Napoli, esattamente il 26 agosto 2007 in un Napoli-Cagliari terminato 2-0 per i sardi. Tuttavia comincia da questo momento in poi ad essere messa in discussione una titolarità fino a quel momento certa

La presenza di un attaccante di peso come Marcelo Zalayeta, proveniente dalla Juve, lo debilita molto sotto questo profilo. Finirà per giocare dall’inizio solo 7 gare su 38. Poche per un grande bomber in ascesa come lui. La stagione si concluderà con 31 presenze spezzettate, per lo più, condite da soli 3 gol, di cui una doppietta in una vittoriosa trasferta di Livorno nel febbraio 2008. La squadra riesce a qualificarsi per l’Intertoto, competizione che potrebbe spalancare le porte dell’Europa. Il Napoli vincerà quella competizione ma senza l’apporto dell’attaccante.

Al termine della stagione Calaiò decide di cambiare aria e si accasa al Siena, allora in serie A. Tornerà nel Napoli per altri sei mesi nel 2013.

Emanuele Calaiò al Siena

L’arciere capisce a questo punto che è il momento di cambiare aria. Siena e Napoli si accordano per una comproprietà del calciatore. All’esordio in Toscana va subito in gol e sin da subito emerge l’idea che sarà uno degli uomini decisivi della salvezza in Serie A grazie ai suoi 5 gol in 33 presenze.

L’anno successivo non bastano le sue prestazioni invece ad evitare la retrocessione in Serie B. Arriva quasi in doppia cifra (8 gol). Nonostante tutto resta a Siena e contribuisce in maniera ancora più determinante al ritorno nella massima serie. Stavolta il suo marchio di fabbrica esce fuori prepotentemente, mettendo a segno 18 reti in 39 presenze.

La stagione 2011/2012 si caratterizza per una brutta frattura al perone che lo costringe a saltare molte partite nel finale. Ma non demorde e ritorna in campo più agguerrito di prima. A tal punto da raggiungere quota 50 reti complessive con la maglia del Siena, diventando il calciatore più prolifico nella storia dei toscani.

Emanuele Calaiò a Napoli bis

Nel gennaio 2013 Emanuele Calaiò ritorna al Napoli e fa il suo esordio ufficiale in una competizione europea, l’Europa League, nel match contro il Viktoria Plzen. Una sorta di premio alla carriera. Con i campani chiude con 136 presenze e 44 reti messe a segno, che ne fanno uno dei bomber più prolifici della storia azzurra.

L’avventura bis in maglia azzurra dura soltanto sei mesi poiché il Napoli lo cede in prestito al Genoa nel 2013-14. Di lui si ricorda soprattutto il gol del 2-0 in un derby vittorioso con la Samp. Nell’aprile 2014 l’infortunio ai legamenti lo costringe a chiudere anzitempo la stagione.

Emanuele Calaiò a Catania e Spezia

Il periodo di stop forzato non ferma la voglia di calcio di Calaiò. Il Catania lo tessera in Serie B e lui ripaga con 18 gol segnati in 35 partite. Successivamente si trasferisce allo Spezia, sempre nella medesima categoria.

Emanuele Calaiò al Parma e la squalifica

Nell’agosto 2016 il Parma, relegato in Lega Pro, punta deciso sul bomber. Un investimento che pagherà e porterà ben due promozioni consecutive dalla Lega Pro alla Serie A. Con i parmensi gioca un totale di 79 presenze con 32 reti messe a segno.

Emanuele Calaiò a fine carriera

L’ultima squadra ad usufruire delle sue prestazioni è la Salernitana dal gennaio 2019 in Serie B, con gli ultimi gol messi a segno in carriera. Il 17 settembre dello stesso anno appende gli scarpini al chiodo e si cala in una nuova veste dirigenziale. Nello specifico entra a far parte dello staff del settore giovanile granata, dopo 14 presenze e due reti totali messe a segno con i campani.

In carriera Emanuele Calaiò giocherà un totale di 604 partite con 197 reti messe a segno. Niente male per l’arciere che riportò Napoli dove meritava.

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