Presidenti del Napoli: Giorgio Ascarelli nel post dedicato ai numeri 1 azzurri
Bentrovati su Diretta-Napoli, il sito dedicato al calcio Napoli. Oggi torniamo a parlarvi di numeri 1 azzurri, e nello specifico di uno dei presidenti napoletani più amati di sempre: stiamo parlando di Giorgio Ascarelli, primo presidente della storia del Napoli, scomparso troppo presto per via di una peritonite a soli 36 anni. Ma sarà ricordato come il presidente che costruì il primo stadio a Napoli che ospitava le gare degli azzurri, per aver fuso le due squadre presenti in città, e dando luogo all’odierna SSC Napoli.
Insomma la storia dell’SSC Napoli ha un nome e un cognome: Giorgio Ascarelli.
Giorgio Ascarelli: da imprenditore a Presidente del Napoli
Giorgio Ascarelli nasce a Napoli il 18 maggio 1894, nato da Salomone Pacifico Ascarelli, ex sindaco di Napoli della zona Mercato e titolare di una grande industria di tessuti fondata nel 1879. Appassionato di calcio, Giorgio Ascarelli ha il sogno di veder giocare il Napoli in serie A contro le grandi del Nord. Fonda l’Open Air Sporting Club, e nel 1925 rileva da Emilio Reale l’Internaples F.B.C.
Giorgio è anche fiero ebreo e protagonista del rinascimento ebraico napoletano, che purtroppo, successiva alla sua morte, va a scemare in concomitanza con le Leggi Razziali del 1938.
Giorgio Ascarelli, tra le tante altre cose, è anche amante dell’arte e studioso di pittura, appassionato di sport, soprattutto di calcio e nautica: è infatti tra i fondatori del Real Circolo Canottieri Italia, a cui dona la sede sulla Banchina di Santa Lucia.
Nella sua privata di imprenditore rileva l’impresa di famiglia e la gestisce molto sapientemente, tanto da aprire una sede anche in Lombardia, a Busto Arsizio.
Il sogno di Ascarelli: il Napoli in serie A e uno stadio nuovo
Il sogno di Ascarelli, da napoletano e appassionato di calcio, è quello di vedere il Napoli in serie A battersi contro i colossi del Nord dell’epoca come Juventus, Inter, Torino, Genoa, oltre che di avere uno stadio tutto napoletano. Fino a quel momento le squadre napoletane giocavano nella Lega Sud, dove l’Internaples è una delle più forti, tanto da battersi nella finale della Lega Sud contro l’Alba per l’accesso alla finale-scudetto tra Lega Nord e Lega Sud (quell’anno vince la Juventus contro l’Alba).
Nell’estate del 1926, in seguito all’entrata in vigore della Carta di Viareggio, il CONI consente di partecipare al primo campionato unificato d’Italia anche alle squadre del Sud, che sono Roma e Napoli.
Giorgio Ascarelli già nel 1922 aveva fuso le due compagini napoletane presenti all’epoca: il Naples Foot-Ball Club e l’Unione Sportiva Internazionale Napoli, e rilevato l‘Internaples F.B.C. che però nel 1926 viene rinominata A.C. Napoli per compiacere il regime fascista, contrario all’utilizzo di termini inglesi.
Il primo anno della nuova squadra del Napoli della storia è un disastro: 1 solo punto conquistato in tutto il campionato e ultimo posto in classifica. Il secondo anno un pò meglio, con la squadra terz’ultima con 15 punti.
Dalla stagione 1929-30 Ascarelli riesce a convincere la FIGC ad allargare il campionato a diciotto squadre e ad un unico girone (consentendo così la permanenza in A del suo Napoli). Nasce, grazie anche a Giorgio Ascarelli la prima serie A unificata, vinta quell’anno dall’Ambrosiana Inter e con il Napoli tra le protagoniste del campionato. Infatti la squadra azzurra termina il campionato da quinta in classifica, grazie a giocatori di spessore, acquistati dalle squadre più forti del momento.
Giorgio Ascarelli è in ascesa e diviene uno dei principali dirigenti di calcio d’Italia.
Il primo stadio tutto napoletano
Nel 1929 il presidente decide di costruire da solo il primo stadio di Napoli, così da poter giocare con il pubblico amico vicino ai propri beniamini. Commissiona lo stadio a proprie spese al Rione Luzzati, nei pressi della Ferrovia di Napoli, così da permettere anche a chi non abita in città, di arrivare in treno allo stadio. Ascarelli è uno dei primi a pensare all’importanza dei trasporti pubblici per l’accesso allo stadio, che termina la sua costruzione nel 1930 e viene chiamato Vesuvio.
La morte di Giorgio Ascarelli
Ascarelli non fa nemmeno in tempo a godersi lo stadio e la squadra, che nel frattempo è tra le più forti d’Italia e con una società forte anche politicamente nei vertici calcistici dell’epoca, che si spegne a soli 36 anni per una peritonite il 12 marzo del 1930 (soli 17 giorni dopo l’inaugurazione dello stadio).
Lo stadio diviene così “Stadio Giorgio Ascarelli”, dedicato al compianto presidente. Ma purtroppo la sua origine ebraica inducono il regime a cambiare subito dopo il nome dello stadio in “Stadio Partenopeo”, che ospita anche due partite dei mondiali del 1934 vinti dall’Italia.
Lo stadio è bombardato durante la Seconda Guerra Mondiale e oggi non esiste più. Ma il nome di Ascarelli sopravvive comunque e continua ad identificare quel rione di case presenti nella zona in cui sorgeva prima lo stadio ed in seguito denominato Rione Ascarelli.
La storia del primo presidente del Napoli termina qui. Alla prossima con l’appuntamento con i numeri 1 in maglia azzurra, sempre qui su Diretta-Napoli!