Giuseppe Taglialatela: bio del portiere del Napoli degli anni ’90, nel post a cura di Diretta Napoli
Bentrovati con il nostro consueto appuntamento con i numeri 1 in maglia azzurra, che oggi si arricchisce di un nuovo protagonista, un vero Numero 1, poiché è stato il portiere del Napoli negli anni ’90 e per molte stagioni agonistiche: stiamo parlando di Giuseppe Taglialatela, detto Pino e soprannominato Batman per le sue grandi doti atletiche, che gli permettevano di saltare letteralmente da un palo all’altro per difendere la sua porta. Il suo punto forte era infatti l’esplosività e la reattività, che gli permettevano di essere anche un eccellente para-rigori.
Vediamo in questo nuovo post la vita e gli step professionali di Pino Taglialatela, che ha vissuto alcuni degli anni forse più bui del calcio Napoli.
Pino Taglialatela: gli inizi tra Ischia, Napoli, Palermo e Avellino
Giuseppe Taglialatela, per tutti Pino, nasce a Ischia, l’isola campana, il 2 gennaio del 1969.
Pino Taglialatela dà i suoi primi calci ad un pallone, o meglio inizia a vibrarsi in area di rigore per intercettare i tiri avversari nel vivaio dell’Ischia Isolaverde, con il quale disputa il campionato Berretti e annovera qualche panchina nel campionato Interregionale nella stagione 1982-83, riuscendo anche a centrare una storica promozione in C2.
Qui viene notato dagli scout del Napoli che lo vogliono nella Primavera azzurra. Viene anche aggregato alla prima squadra a partire dalla stagione 1987-88, quella che vede il Napoli di Maradona difendere il titolo di campione d’Italia conquistato un anno prima.
Per farsi le ossa, la società decide di mandarlo in prestito ad un’altra squadra del Sud, il Palermo, nella stagione 1988-89, con i quale inizia a fare le prime presenza da professionista. Addirittura a soli 19 anni è già titolare in C1, totalizzando 34 presenze.
L’anno successivo si avvicina a casa e sale di categoria, giocando con l’Avellino di Pierpaolo Marino. Anche qui gioca titolare, per un numero di presenze pari a 38.
Giuseppe Taglialatela al Napoli campione d’Italia e il ritorno a Palermo e Bari
Nel 1990-91 il Napoli decide di trattenere Taglialatela per farlo debuttare nella squadra campione d’Italia. Tuttavia inizia da secondo di Giovanni Galli, che quell’anno sostituisce il portiere Giuliani. Purtroppo non è più il Napoli vincente degli anni prima. Ciononostante mette in bacheca una Supercoppa italiana nella finale contro la Juventus.
Il suo primo campionato con il Napoli si conclude con 3 presenze, di cui una molto importante: contro la Juventus a Torino, dove gioca molto bene nonostante la sconfitta per 1-0.
Al termine della stagione, la società decide che per il bene di Pino è meglio farlo continuare a giocare da titolare e lo manda di nuovo in prestito a Palermo prima e Bari (passando per la Ternana) poi, nelle stagioni 1991-92 e 1992-93, entrambe le volte in serie B.
Nelle due stagioni in prestito si fa notare per ottime prestazioni e viene così richiamato alla base dalla società azzurra per la stagione 1993-94.
Taglialatela al Napoli: dal 1993 al 1999
Purtroppo per Pino, la società azzurra proprio a partire dalla stagione 1993-94 (ma le avvisaglie erano cominciate già dalla stagione prima) inizia il suo periodo tribolato, che la porterà poi al fallimento nel 2004.
Nella sua prima stagione da titolare nel Napoli, Marcello Lippi gli affida la porta azzurra, che lui difende strenuamente fino a diventare uno dei migliori portieri di serie A. Nella sua prima stagione azzurra da protagonista può contare su un duo difensivo fortissimo, rappresentato da Ciro Ferrara e Fabio Cannavaro. Un terzetto di napoletani quindi a difesa della porta della propria città. Niente di più bello.
La prima stagione porta in dote 29 presenze e la qualificazione alla coppa UEFA, con gli azzurri che terminano sesti in classifica, superando al fotofinish il Foggia di Zeman.
Bellissima ad esempio la soddisfazione di aver battuto in casa il Milan di Capello per 1-0 (incredibile gol di Di Canio).
E’ in questi anni che gli viene affibbiato il soprannome di Batman per le sue grandi parate e negli anni diviene anche un grande para-rigori, parandone addirittura in carriera 11 su 27 totali.
Nella stagione 1994-95 Giuseppe Taglialatela continua le sue grandi prestazioni, grazie alle quali la squadra quasi centra di nuovo la qualificazione UEFA con Boskov in panchina.
Quella stagione inizia con Lippi, Ferrara, Thern, Fonseca, Di Canio, Nela che vengono ceduti per ripianare i debiti e la squadra inizia a perdere tutti i suoi pezzi pregiati. Al loro posto giungono André Cruz, Freddy Rincon e il francese Boghossian, oltre che l’ariete Agostini e il folletto Benny Carbone. I nuovi arrivati comunque non fanno rimpiangere i partenti.
Nella coppa continentale gli azzurri invece riescono ad arrivare fino agli Ottavi di finale, un risultato più che onorevole, che ha visto gli azzurri passare due turni fino ad arrendersi ai tedeschi dell’Entracht Francoforte.
Da incorniciare la prestazione di Batman Taglialatela in trasferta sempre contro il Milan dove segna anche il suo primo gol in A Fabio Cannavaro.
In questa stagione (la prima con i tre punti in palio in A) gli azzurri totalizzano ben 51 punti, arrivando come detto, a pochi minuti dalla qualificazione UEFA, sfumata per mano della nuova Inter di Moratti.
Per Pino saranno 33 presenze in campionato.
La stagione 1995-96, la seconda con Boskov in panchina, vede gli azzurri, privi dei partenti Fabio Cannavaro, Benny Carbone, Rincon e sostituiti come meglio si poteva, iniziare il campionato alla grande, insidiandosi tra le prime, per poi crollare nel girone di ritorno. Al termine della stagione Boskov va via e viene sostituito da Gigi Simoni.
Per Taglialatela si consolida la sua fama di para-rigori, come nella gara di Milano contro il Milan, che al termine della stagione si laurea campione d’Italia, che però in quell’occasione non riesce a battere Pino in nessun modo, nemmeno con Baggio dal dischetto.
Nella stagione 1996-97 il Napoli si rinnova negli uomini, puntando sempre su Pino Taglialatela in porta.
L’inizio è incredibile, tanto che il Napoli giunge fino alla sosta natalizia al secondo posto, dietro solo la Juventus e a pari punti con la rivelazione Vicenza. Poi nel girone di ritorno le cose non vanno nel verso giusto e la squadra termina il campionato con soli 41 punti in classifica, salvandosi nelle ultime giornate.
In coppa Italia però arriva fino in finale, eliminando anche Lazio e Inter (proprio di Taglialatela il rigore parato su Zanetti prima del penalty decisivo di Boghossian), ma arrendendosi allo stesso Vicenza di Guidolin, che sfila agli azzurri nei supplementari la quarta coppa nazionale della loro storia.
Per Taglialatela e il Napoli è l’inizio della fine. Da qui in poi la società si sfalda definitivamente, così come nei risultati sportivi.
Per Pino Taglialatela saranno comunque 34 presenze su 34 in campionato, confermandosi uno di migliori portieri della massima serie, tanto da sfiorare la convocazione in Nazionale.
Le stagioni 1997-98 e 1998-99 sono le ultime con Taglialatela a difendere i pali del Napoli. Nella prima gli azzurri retrocedono in serie B con soli 14 punti conquistati in 34 partite, peggior difesa, peggior attacco, una delle peggiori squadre ad aver mai calcato i campi della serie A. Pino in questa stagione incappa in una stagione no, fatta di errori e frutto di una condizione anche psicologica molto particolare.
Nella stagione 1998-99 in B, gli azzurri non vanno certamente meglio e Pino, ormai in rotta anche con i tifosi per alcune prestazioni sul campo e secondo di Mondini, decide di trasferirsi alla Fiorentina per tornare così in A, anche se come secondo di Francesco Toldo.
In totale saranno comunque ben 177 presenze in totale con la maglia del Napoli.
Le ultime stagioni di Pino Taglialatela
Le ultime stagioni di Pino Taglialatela nel calcio giocato sono nella Fiorentina, nel Siena, nel Benevento e nell’Avellino, con il quale aveva giocato anni prima e con il quale conclude la sua carriera da calciatore nel 2006, in serie B.
In questi anni si toglie comunque la soddisfazione di vincere una coppa Italia con la Fiorentina, che poco dopo segue il Napoli, sfaldandosi e fallendo un paio di stagioni prima di quella napoletana, venendo poi rianimata dai Della Valle.
Per Giuseppe Taglialatela invece si aprono le porte da preparatore atletico e dirigente sportivo.
Per noi rimarrà per sempre Batman.