Kalidou Koulibaly, bio del difensore senegalese, bandiera del Napoli di ADL

Durante i mondiali in Qatar, hanno davvero colpito le dichiarazioni fatte da Kalidou Koulibaly, il quale ha dedicato il gol qualificazione del suo Senegal alle vittime dell’alluvione che ha colpito Ischia, e Casamicciola nello specifico. Un attestato d’affetto nei confronti di tutto il popolo napoletano e grande segno di solidarietà per le vittime. Parole che fanno piacere e che dimostrano ancora una volta quanto il difensore del Chelsea sia ancora legato alla città, alla gente di Napoli e della Campania in generale.

In questo nuovo post a cura di Diretta Napoli, vogliamo ripercorrere insieme a voi la storia e la carriera professionale di Kalidou Koulibaly, per il nostro consueto appuntamento con i numeri 1 azzurri. Bentornati sul nostro portale!

Kalidou Koulibaly, gli inizi

Kalidou Koulibaly nasce a Saint-Dié-des-Vosges il 20 giugno del 1991. Sin da bambino si è ispirato, nel suo ruolo, al difensore della nazionale francese Lilian Thuram. Comincia la carriera nel Saint-Dié, giocando nel Championnat de France amateur 2, quinta serie del calcio francese. Nel 2009 arriva per lui una chiamata importante: il Metz, una delle squadre più blasonate del campionato transalpino. Inizia la sua avventura dalle giovanili (vincendo anche la coppa Gambardella) e debutta in prima squadra il 20 agosto del 2010 contro il Vannes. Il Metz all’epoca è in Ligue 2, la nostra serie B. Segna la sua prima rete il 15 aprile del 2011 contro il Clermont Foot.

Con i francesi gioca un totale di 2 stagioni, mettendo a bilancio un totale di 42 presenze e 1 rete.

Nel luglio 2012 viene acquistato dai belgi del Genk per 1,2 milioni di euro. Fa il suo esordio il 26 agosto del 2012 contro Zulte Waregem e segna il suo primo gol ufficiale con i belgi contro l’Anderlecht. Esordisce in Europa League contro il Lucerna e gioca 9 volte nella manifestazione. Vince la coppa del Belgio in finale contro il Bruges.

Dopo altre due stagioni di militanza con il Genk, condite da 92 presenze e 3 reti, il Napoli di Rafa Benitez decide di puntare su di lui, prelevandolo nel 2014 per 8 milioni di euro. Un investimento che produrrà i suoi frutti per il Napoli e per lo stesso Kalidou.

Kalidou Koulibaly nel Napoli

A dire la verità, la prima stagione a Napoli di Koulibaly non è molto positiva. Complice una squadra poco compatta, con alcune lacune nel gioco e nell’impostazione tattica, anche Kalidou finisce sulla graticola per alcuni errori. La squadra esce subito dai preliminari di Champions League per mano del Bilbao (che segnano l’esordio per Koulibaly nel Napoli e in Champions League) e termina la stagione fuori dall’Europa che conta.

Unica consolazione è il primo trofeo conquistato con il Napoli: la Supercoppa Italiana contro la Juventus, vinta ai rigori. Il primo gol con gli azzurri lo segna a settembre 2014 nella gara interna contro il Palermo, terminata 3-3. La squadra quasi riesce ad agguantare una storica finale di Europa League, sfumata contro il Dnipro in semifinale.

Al termine della stagione, Benitez va via e viene sostituito da Maurizio Sarri. E’ la svolta per il Napoli e per lo stesso Koulibaly, che da quel momento in poi diventa il faro e la salvezza difensiva della squadra azzurra. Un baluardo insormontabile, forte di testa, negli anticipi, rapido nelle chiusure. Con Albiol forma una coppia di difesa ben assortita, che diviene una delle migliori della serie A.

La prima stagione con Sarri è subito campione d’inverno e termina secondo in classifica dietro solamente alla Juventus, che vince lo scudetto dopo aver vinto lo scontro diretto di Torino negli ultimi minuti. Ma tanto basta per esordire ai gironi di Champions l’anno successivo.

Nella stagione 2016-17 Koulibaly si mostra continuo nelle prestazioni e acquisisce quella maturità, anche tattica, che gli mancava. Il suo Napoli termina terzo dietro Juve e Roma, con la squadra che veleggia tra le prime ormai in pianta stabile. Peccato essere usciti agli Ottavi della Champions League per mano del Real Madrid, che vincerà alla fine il trofeo.

La terza e ultima stagione con Sarri in panchina forse è la migliore per Koulibaly e i colori azzurri nell’era ADL. La squadra vince di nuovo il titolo d’inverno e instaura un testa a testa fino alle ultime giornate contro la Juventus. I bianconeri sono puniti in casa propria grazie ad un gol di Koulibaly negli ultimi minuti, che consegnano agli azzurri la storica vittoria. Anche se non basterà per vincere lo scudetto (sappiamo come finirà), questo basta per far entrare Kalidou nella storia del calcio Napoli, come uno degli uomini partita di una sfida così importante e in una delle poche vittorie azzurre in quel di Torino.

Al termine della stagione 2017-18 Sarri saluta e al suo posto viene chiamato Carlo Ancelotti, chiamato il re di Coppe per essere uno dei pochi allenatori ad aver vinto da calciatore e allenatore la Champions League, in più di un’occasione. Uno degli allenatori più vincenti della storia del calcio si siede sulla panchina del Napoli. Non basterà nemmeno questo a consentire al Napoli di superare la Juve, che invece compra l’asso del Real Madrid Cristiano Ronaldo (allenato proprio da Ancelotti fino a poco tempo prima) e rivince il titolo. Gli azzurri arrivano nuovamente secondi in graduatoria. Le prestazioni di Koulibaly sono sempre di alto spessore e ne fanno uno dei migliori difensori al mondo secondo autorevoli fonti.

Dopo un paio di stagioni in chiaro-scuro (più scuro che chiaro a dir la verità) e una coppa Italia messa in bacheca per Kalidou (il secondo e ultimo trofeo della sua carriera napoletana), a Napoli siede in panchina Luciano Spalletti, il quale rigenera la squadra e alcuni uomini che sembravano essere inutili alla squadra (vedi ad esempio Lobotka). Il Napoli così, anche grazie alle splendide prestazioni di Koulibaly, torna a lottare nuovamente per il titolo. Per la terza volta, però, le cose per Kalidou e il suo Napoli non vanno come sperato. Gli azzurri alla fine arrivano terzi dietro Milan e Inter. Il 24 novembre 2021, in occasione del match di Europa League contro lo Spartak Mosca, raggiunge quota 300 presenze con la maglia azzurra.

Al termine della stagione, Kalidou, il cui contratto era in scadenza nel 2023, decide di cambiare aria. Il difensore ha bisogno di una nuova sfida e accetta la corte del Chelsea, che lo acquista dal Napoli per 38 milioni di euro. Si chiude dopo 8 stagioni e 317 presenze con 14 reti messe a segno, la sua avventura a Napoli.

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Kalidou Koulibaly al Chelsea

Con il Chelsea, il difensore senegalese, dopo un inizio da titolare, perde il posto e viene scalzato dalla concorrenza (alta) di una squadra super titolata come quella inglese. Mette a segno il suo primo gol contro il Tottenham di Antonio Conte. Purtroppo con i Blues le cose non vanno nel verso giusto e dopo solo una stagione in Premier League (condita con 23 presenze e 2 reti) il difensore accetta la corte araba del Al-Hilal, con la quale firma un contratto triennale.

Kalidou Koulibaly in Nazionale

Koulibaly inizialmente esordisce con la Francia nell’under 20, totalizzando 11 presenze. Successivamente però opta per il Senegal, essendo legato a questa terra e forse anche per avere maggiori opportunità di giocare. Esordisce con la nazionale africana nel 2011. Prende parte a mondiali e coppa d’Africa, che riesce a portare a casa nel 2022, vincendo la finale contro l’Egitto ai rigori. Uno dei rigori è proprio siglato da Kalidou. Prende parte al mondiale in Qatar, dove un suo gol permette al Senegal di qualificarsi a spese dell’Ecuador. Deve arrendersi all’Inghilterra agli Ottavi di finale, gara persa per 3-0.

Con la sua nazionale Koulibaly ha totalizzato fino ad ora 70 presenze con 1 gol messo a segno.

 

Il nostro post dedicato a Kalidou Koulibaly, termina qui. Alla prossima con gli approfondimenti dedicati ai numeri 1 in maglia azzurra, a cura del nostro portale!

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