Massimo Crippa: bio del centrocampista del Napoli di Maradona nel post a cura di Diretta Napoli
Il Napoli nel periodo di Maradona è stata un’epopea probabilmente irripetibile per tutti i tifosi azzurri. Due scudetti, una coppa UEFA, una coppa Italia, una Supercoppa Italiana e annate da protagonisti assoluti, con il miglior calciatore del mondo e di tutti i tempi. Accanto però a Maradona non bisogna trascurare una squadra che era forte in tutti i reparti e ricca di individualità. Una di queste risponde al nome di Massimo Crippa, centrocampista tuttofare e con il vizio del gol, che sotto il Vesuvio ha trovato la sua collocazione perfetta, tanto da essere convocato in Nazionale.
Vediamo in questo nuovo post a cura di Diretta Napoli la carriera e gli step professionali di Massimo Crippa, nel nostro consueto appuntamento con i numeri 1 in maglia azzurra!
Massimo Crippa: gli inizi
Massimo Crippa nasce a Seregno il 17 maggio del 1965. Suo padre Carlo è anch’esso un calciatore ed è così che anche Massimo intraprende la strada paterna. Gli inizi sono con la maglia del A.C. Meda Mobili, squadra militante in Prima Categoria lombarda. Ci rimarrà per due stagione dal 1981 al 1983. Dopodichè si trasferisce al Saronno e al Seregno, nell’Interregionale, dove milita dal 1983 al 1986.
Grazie a delle ottime annate riesce finalmente ad arrivare tra i professionisti, militando nel Pavia in C2. La sua prima stagione tra i professionisti sarà condita da 31 presenze con 3 gol all’attivo, che gli valgono la chiamata di una delle big del calcio italiano: stiamo parlando del Torino.
Massimo Crippa al Torino
Con i granata Massimo Crippa gioca una sola stagione nell’annata 1987-88 (salvo poi tornare 10 anni più tardi), mettendo insieme subito 29 presenze e 3 gol, con i granata che si arrivano a giocare la qualificazione UEFA contro gli odiati nemici della Juventus (con i bianconeri che riusciranno nello spareggio a qualificarsi alle coppe grazie ai calci di rigore). Proprio ai bianconeri il primo gol in serie A della carriera di Crippa, in un derby terminato 2-2. Gol di Crippa di testa per il momentaneo 1-0. Gli altri gol sono realizzati contro l’Ascoli e la Roma.
Con i granata emerge il talento del calciatore lombardo, che è un abile frangiflutti e mantiene a galla il centrocampo granata. Ma tanto basta: dopo una sola stagione in granata in A, Moggi decide di acquisire le sue prestazioni nel Napoli, che doveva sostituire il partente Bagni e rinvigorire il centrocampo azzurro. Insieme a lui viene preso anche Alemao dall’Atletico Madrid.
Il prezzo di acquisto del cartellino è di 7,6 miliardi di lire.
Massimo Crippa al Napoli
Nel Napoli compone il centrocampo insieme al brasiliano Alemao, Fusi, De Napoli e Ciccio Romano. L’allenatore è Bianchi e gli azzurri sono impegnati nel triplo fronte campionato-coppa UEFA e coppa Italia.
Se l’Inter dei record non lascia molte chance per il secondo titolo azzurro, le cose sono diverse sul fronte delle coppe, dove gli azzurri arrivano in entrambe le finali. Se la coppa Italia se l’aggiudica la Sampdoria di Boskov, è proprio la coppa UEFA a finire nel bacheca degli azzurri dopo la doppia finale contro lo Stoccarda, con Crippa che vince il suo primo trofeo da calciatore.
In totale in A invece raccoglie 31 presenze e mette a segno 2 reti (contro Verona e Ascoli).
La seconda stagione azzurra di Crippa porta in dote il secondo scudetto del Napoli, dopo il lungo testa a testa contro il Milan di Sacchi. Non riesce invece il bis in coppa UEFA (eliminazione contro il Werder Brema) e per Crippa saranno 32 presenze e 4 reti messe a segno, che diventa probabilmente la migliore stagione per Massimo da calciatore, sia dal punto di vista realizzativo che di prestazioni sul terreno di gioco. Nella stagione del secondo tricolore il primo gol della stagione lo mette a segno proprio Crippa, e sempre contro l’Ascoli che rimane una delle sue prede preferite sotto porta. Si ripete di nuovo a Torino contro la Juventus (altra squadra alla quale segna spesso in carriera), contro l’Atalanta e il Cesena.
La sua grande stagione però non è premiata dalla convocazione ai mondiali di Italia ’90. Ma Crippa diviene uno dei calciatori italiani più forti nel ruolo.
La stagione post scudetto vede subito Crippa alzare un altro trofeo: si tratta della Supercoppa Italiana contro la Juventus che viene umiliata al San Paolo per 5-1. E indovinate chi segna? Esatto, sempre lui, Crippa, che sigla il terzo gol del Napoli, dopo la rete di Baggio del 2-1 che aveva riaperto la gara momentaneamente.
Ma questa prima gara è un fuoco di paglia: Maradona non è più il calciatore di un tempo, assorto e intristito per colpa forse della sua dipendenza. Ma in generale non è più il Napoli degli anni precedenti e termina il suo campionato all’ottavo posto finale, fuori dalla Coppa Campioni contro lo Spartak e contro la Samp in coppa Italia. Per Crippa 30 presenze e zero reti, proprio a testimoniare la tristezza di quella stagione, davvero amara per i colori azzurri.
Nella stagione 1991-92 le cose per Massimo Crippa e il Napoli migliorano: Ranieri in panchina dopo i due anni di Bigon portano una ventata d’aria fresca, così come gli acquisti di Blanc e Policano in difesa e uno Zola a tutto campo al posto di Maradona. Gli azzurri fanno una stagione da protagonisti, anche se non riescono ad insidiare il Milan che vincerà a mani basse il campionato. Ma Crippa è lì, sempre lì, lì nel mezzo come recita la canzone di Ligabue.
Per lui saranno 28 le presenze con due reti messe a segno (al Verona e alla Fiorentina).
L’ultima stagione in maglia azzurra di Crippa non è delle migliori. Gli azzurri, dopo una campagna acquisti che vede gli acquisti di Fonseca in attacco e Thern a centrocampo oltre che un quarto posto di partenza dell’anno prima, iniziano l’anno con un 1-5 a Valencia in coppa UEFA, che lascia presagire una stagione da protagonisti. E invece il Napoli, che comincia ad avere problemi societari abbastanza seri, fallisce piano piano tutti gli obiettivi e si avvicina molto pericolosamente alla zona retrocessione. Gare come l’1-5 in casa contro il Milan e i fischi dei tifosi al termine delle gare, cominciano a pesare sul morale della squadra. La società richiama Bianchi come allenatore, che riesce a risollevare le sorti di una stagione che termina con gli azzurri salvi a poche gare dalla fine e con un Crippa che timbra il cartellino 1 sola volta su 29 gare disputate. L’ultimo gol di Crippa con la maglia azzurra è contro la Lazio in un importante 3-1 casalingo, importante per la salvezza degli azzurri.
Dopo 150 presenze e 9 reti messe a segno, Massimo Crippa lascia Napoli per trasferirsi al Parma di Tanzi, la nuova realtà del calcio italiano per 9 miliardi di lire. Troppi debiti per gli azzurri che sono costretti a vendere diversi calciatori per ripianare i bilanci societari. Termina un’epoca.
Massimo Crippa al Parma
Al Parma arriva un Crippa nel pieno della maturità professionale e che si trasferisce in Emilia insieme a Gianfranco Zola. I parmensi sono una della squadre più forti d’Italia, con un organico che si arricchisce via via di nuovi campioni, pronti a riscrivere la storia di un club che non era mai stato ai vertici del calcio, spesso relegato ad una realtà di provincia.
I Tanzi non badano a spese e acquistano calciatori di spessore internazionale (come ad esempio Asprilla) e che nella stagione 1993-94 arrivano a giocarsi una finale europea contro l’Arsenal (persa però per 1-0) dopo aver vinto già la supercoppa Europea contro il Milan (proprio grazie ad un gol di Crippa). Si tratta della Coppa delle Coppe e non è la prima finale europea della loro storia (sono infatti i detentori del trofeo vinto la stagione precedente contro l’Anversa).
Per Crippa sono 31 presenze quell’anno con due reti messe a segno.
I parmensi l’anno successivo vincono anche la coppa UEFA ai danni della Juventus, con la quale danno vita ad un duello per lo scudetto che alla fine premia i bianconeri. Anche in coppa Italia il Parma arriva alla finale contro la squadra di Torino, che anche in questo caso vede però i bianconeri vincitori. Per Crippa altri 3 gol in 31 presenze.
La stagione 1995-96 vede il Parma favorito per lo scudetto. Infatti i Tanzi ingaggiano il Pallone d’Oro bulgaro Hristo Stoichkov e Fabio Cannavaro dal Napoli. In più possono contare su Gigi Buffon in porta. Le cose però non andranno nel verso giusto. La squadra stavolta delude le attese e termina il campionato al sesto posto finale, con lo scudetto che andrà al Milan. Per Crippa sarà una stagione comunque ricca di presenze e un gol realizzato.
L’anno successivo vede l’arrivo di Ancelotti in panchina e Zola che si trasferisce al Chelsea. Il Parma riprende quello che aveva interrotto l’anno precedente e, grazie anche alle prestazioni di Massimo Crippa, arriva nuovamente a giocarsi lo scudetto contro la Juventus di Zidane e Del Piero. Ma anche stavolta i parmensi arriveranno secondi in classifica, ma si qualificano per la prima volta nella loro storia ai gironi di Champions League. E’ una squadra fortissima ormai, che può contare su Buffon in porta, una difesa con Thuram e Cannavaro, oltre che un attacco composto da Crespo e Chiesa. Crippa però si ritaglia anche quest’anno il suo spazio, anche se la sua età comincia a pesare sui tacchetti e sulle gambe. Sono 28 le presenze con i parmensi e un gol realizzato.
L’ultima stagione di Crippa al Parma coincide con la prima volta dei parmensi in Champions League e la retrocessione del Napoli dopo oltre 30 anni di presenza ininterrotta in A. Parte della squadra azzurra si è pian piano trasferita proprio al Parma, con la quale sorge una specie di gemellaggio economico e sportivo, con i migliori calciatori che si trasferiscono in Emilia in cambio di soldi che servono a ripianare le casse azzurre, oltre che qualche giovane in rampa di lancio da far giocare nel capoluogo partenopeo. Per Crippa arriva il capitolo finale della sua carriera al Parma con 26 presenze e due reti messe a segno.
Al termine della sua stagione e 147 presenze totali e 9 reti messe a segno, Crippa va via e si trasferisce al Torino.
Massimo Crippa al Torino e il termine della carriera
Al Torino Crippa partecipa subito alla promozione in A della squadra, anche se è poco presente in campo. L’anno successivo però i granata tornano di nuovo in B e Crippa dice basta al calcio professionistico dopo sole 10 presenze e 1 gol in due anni. Lo attendono Canzese e Seregno, dove pone fine alla sua carriera agonistica nel 2003.
Oggi Massimo Crippa ricopre il ruolo di dirigente sportivo.
Massimo Crippa in Nazionale
Con la Nazionale Italiana, Massimo Crippa gioca un totale di 17 presenze con 1 gol messo a segno (in amichevole contro la Turchia a Pescara). L’esordio arriva con la Scozia nel 1988 quando ancora veste la maglia del Napoli. Non riesce a partecipare ad Italia ’90 ma è presente alle qualificazioni ad Euro ’92, dove però la squadra italiana non si qualifica. Questo pone pressoché termine anche alla carriera in Nazionale di Crippa. L’ultima partita è datata 24/01/96 contro il Galles in amichevole, con la gara terminata 3-0 per gli azzurri di Sacchi.