Napoli-Roma 2-4: il nostro sogno è già finito?
Saturday night, completamente da dimenticare per i partenopei che cedono in casa alla Roma (and. 0-1) con un pesantissimo passivo (2-4). Notte da film horror al San Paolo per i tifosi azzurri che vedono sbriciolarsi dinanzi agli occhi quello che era un primato costruito con predominio dall’undici di Maurizio Sarri. Difficile dare una spiegazione alla débacle interna al cospetto di una Roma cinica in tutte o quasi le occasioni concesse dal Napoli, per poi punire in maniera letale quest’ultimo. Black out totale, senza luci d’emergenza, per il Napoli che offre un gioco confuso, accompagnato da una manovra per niente fluida, un collettivo spaurito che esce dal campo, comunque con gli applausi dei propri beniamini che capiscono che non è concesso fischiare dei ragazzi che hanno collezionato dieci risultati consecutivi e che, almeno virtualmente, restano soli al comando a + 1 dai bianconeri (anche se la Juventus dovrà recuperare il match contro l’Atalanta). Una notte nella quale alla Roma riesce stranamente tutto bene (super Dzeko sugli scudi) ed al Napoli gira tutto male con Insigne che viene più volte murato da Allison che veste i panni da supereroe, abbassando propria la saracinesca spesso e volentieri per l’undici di Di Francesco.
Seconda sconfitta casalinga (dopo quella contro la Juventus 0-1). Il Napoli è entrato sì, con tanta rabbia in corpo, dopo la vittoria (a fotofinish) della Juventus a Roma contro la Lazio (0-1 Dybala) ma, probabilmente, a mancare è sempre quella tenuta nervosa che non si sa gestire, che è lì, in bilico. Il prossimo appuntamento è previsto a Milano, domenica sera, in trasferta contro l’Inter per cercare di dimostrare che l’harakiri di sabato scorso, è stato solo un brutto episodio, da cestinare immediatamente. All’andata, terminò con uno 0-0, con l’undici nerazzurro che mise un vero e proprio muro dinanzi la porta difesa da Handanovic, imponendo così il pari al Napoli. I partenopei, probabilmente, sono volutamente usciti prematuramente, sia dalla Coppa Italia, sia dall’Europa League (sedicesimi), per puntare esclusivamente a quel tricolore che manca da trent’anni e, in un ragionamento complessivo, è una valutazione che ci sta, ma che si arrivi fino in fondo, altrimenti, sarà l’ennesimo secondo posto che avrà ancora il sapore del rimpianto di avercela messa, ma non tutta.
Un’altra osservazione: il fatto di giocare sempre dopo la Juventus e, di conseguenza, vincere sempre, psicologicamente, quanto può pesare? Si riparte dagli applausi e dalla commozione del San Paolo che, nonostante la brutta prestazione, si alza tutto in piedi. Ritornerà la grande bellezza, quella tanto decantata da tutti gli allenatori? Niente alibi e, ai posteri, l’ardua sentenza.
Abbiamo un sogno nel cuore…