Ottavio Bianchi: l’allenatore del primo scudetto del Napoli nel post a cura di Diretta Napoli

Bentrovati su Diretta Napoli, dove troverete tutte le ultime news sulla squadra azzurra. Oggi, per il nostro consueto appuntamento con i numeri 1 in maglia azzurra, analizzeremo la biografia dell’allenatore del primo scudetto del Napoli, Ottavio Bianchi. In verità, Bianchi non è stato solamente l’allenatore della squadra negli anni di Maradona (e anche nella stagione 1992-93) ma anche calciatore del Napoli, militando in maglia azzurra dal 1966 al 1971, gli anni di Altafini, Sivori, Zoff, Juliano, Improta e tanti altri. Quella squadra arrivò anche a sfiorare anche lo scudetto, che giungerà finalmente del 1987 proprio con l’allenatore lombardo. Ma non solo scudetto: con il Napoli, Bianchi ha vinto anche una coppa Italia e una coppa UEFA, l’unico trofeo europeo conquistato dagli azzurri (se non consideriamo la coppa delle Alpi).

Vediamo insieme i principali step della vita di Ottavio Bianchi, ex calciatore e allenatore del Napoli del primo scudetto. Buona lettura da Diretta-Napoli!

Ottavio Bianchi: la carriera di calciatore

Ottavio Bianchi nasce a Brescia il 6 ottobre del 1943. Cresce calcisticamente nel Brescia, la squadra della sua città. Di ruolo centrocampista, gioca con le rondinelle dal 1960 al 1966 collezionando in totale 97 presenze e mettendo a segno ben 18 gol.

Il Brescia sale in A nella stagione 1964-65, proprio insieme al Napoli, che intuisce il talento di Bianchi e lo acquista per farlo giocare sotto il Vesuvio nel primo anno di A della sua carriera. E’ un Napoli spettacolare quello che prende parte alla serie A 1965-66, terminando il campionato al terzo posto come neo-promossa, alle spalle solo di Inter e Bologna. E’ una squadra di grande talento, annoverando calciatori famosi del calibro di Sivori, Altafini, Zoff, Juliano, Improta, Canè. Insomma una squadra che avrebbe meritato migliore sorte vista la qualità messa in campo. Quell’anno il Napoli si aggiudica la coppa delle Alpi, il primo trofeo continentale della storia della società azzurra.

Nella stagione successiva gli azzurri terminano al quarto posto, bissando la bella stagione precedente. Nella stagione 1967-68 addirittura il Napoli termina al secondo posto dietro il Milan, miglior posizionamento della storia della società azzurra fino a quel momento. Ottavio Bianchi è protagonista in quelle stagioni napoletane, partendo da titolare e debuttando anche in Nazionale nell’amichevole contro l’URSS il primo novembre del 1966 a Milano (gara terminata 1-0 per l’Italia), e successivamente nelle qualificazioni per gli Europei del ’68 (3-1 contro la Romania).

Se gli azzurri calano negli anni successivi, l’ultima stagione di Bianchi nel Napoli porta gli azzurri nuovamente al terzo posto, protagonisti di una stagione ricca di soddisfazioni e vicini allo scudetto, scippato nello scontro diretto di Milano contro l’Inter.

Con il Napoli Ottavio Bianchi colleziona in totale 109 presenze con 14 gol segnati.

La carriera di Bianchi calciatore si snoda poi tra Atalanta, Milan, Cagliari e SPAL, dove conclude la carriera agonistica nel 1977.

ottavio bianchi calciatore

Ottavio Bianchi allenatore

La carriera nel calcio di Ottavio Bianchi non termina certo nel 1977, e anzi il meglio deve ancora venire. Inizia infatti la sua carriera di allenatore nel Siena in C2 nella stagione 1979, trasferendosi poi al Mantova a dicembre dello stesso anno, in C1.

Seguiranno poi stagioni da allenatore con Triestina e Atalanta, con la quale si mette definitivamente in luce, conquistando una panchina in A: si tratta dell’Avellino, che conosce in quegli anni le migliori stagioni della sua storia.

Con i lupi disputa la stagione 1983-84 (subentrando a stagione in corso) e riuscendo a salvare la squadra dalla retrocessione in B. Questa esperienza gli consente di allenare stabilmente nella massima serie, finendo sulla panchina del Como, proprio quando a Napoli arriva Maradona. Bianchi riesce a salvare anche il Como, addirittura riuscendo a terminare la stagione imbattuto in casa. Il primo incontro con Maradona quindi è da avversario. E non termina bene per il tecnico: la gara finisce 3-0 per il Napoli al San Paolo.

Ma al termine della stagione, il Napoli non conferma Marchesi e si affida proprio ad Ottavio Bianchi per vincere quello scudetto che tutti i tifosi aspettano da una vita.

La prima stagione termina con un terzo posto finale e con MaradonaGiordano che vanno alla grande. Per colmare ulteriormente il gap con le grandi viene acquistato anche Carnevale, che insieme ai primi due forma la prima MA-GI-CA (l’anno dopo sarà poi Careca a incaricarsi dell’onore).

Nella stagione 1986-87 finalmente abbiamo il primo scudetto del Napoli, conquistato dopo un estenuante testa a testa con Juventus, Inter e Roma. Ottavio Bianchi diviene l’allenatore del primo scudetto del Napoli, e rimarrà così nella storia della città e del calcio. In quella stagione il Napoli vince anche la coppa Italia dopo alcuni anni di assenza, riuscendo in un double che fino a quel momento era stato raggiunto da pochissime squadre in Italia.

Sono i primi trofei di Bianchi in carriera, a cui si aggiunge nello stesso anno il premio di Seminatore d’oro, riconoscimento FIGC riservato all’allenatore che si è distinto nella stagione agonistica.

primo scudetto napoli

L’anno successivo, stagione 1987-88, il Napoli parte forte e con Careca, insieme a Maradona e Giordano, sembra facilmente riuscire a raggiungere il bis scudetto, che però clamorosamente viene mancato per il ritorno del Milan di Sacchi, che scippa a Bianchi e alla città il titolo in un’epica gara disputata a Fuorigrotta, terminata 3-2 per i rossoneri. In quella gara Bianchi cerca di cambiare le carte in tavola, cambiando e ricambiando la formazione per contrastare una squadra milanista in salute. Ma non riesce nel suo intento.

L’ultimo anno da allenatore del Napoli con Maradona, Bianchi riesce a conquistare il primo e unico trofeo europeo del Napoli e della sua carriera: la coppa UEFA, conquistata contro lo Stoccarda, che rappresenterà una delle sue ultime apparizioni da tecnico del Napoli. Alla società serviva infatti cambiare e assume Albertino Bigon, lasciando a casa Bianchi.

Con gli azzurri sono stati anni d’oro, che non saranno ripetuti, sia dal tecnico che dalla stessa società (ad eccezione della stagione 1989-90 che porta in dote il secondo titolo azzurro).

La carriera di Bianchi continua tra Roma, di nuovo Napoli e Inter

Dopo un anno fermo poiché Ferlaino gli nega la possibilità di allenare la Roma al termine della stagione 1988-89, finalmente nel 1990 Bianchi torna ad allenare e a vincere un altro titolo: la coppa Italia con i capitolini, con i quali riesce a centrare un’altra finale europea, ossia la coppa UEFA, che però la Roma perde nella doppia finale contro l’Inter nel 1991. Allena i romani anche l’anno successivo, per poi non essere riconfermato.

Torna inaspettatamente a Napoli nella stagione 1992-93, anno in cui viene esonerato Ranieri. La squadra è in difficoltà e in zona retrocessione, ma grazie alla qualità della rosa e all’esperienza di Bianchi, riesce a salvarsi alla fine della stagione. Ma la società non versa in buone acque e così non rinnova con Bianchi, affidandosi a Lippi.

Per Ottavio Bianchi è quasi un capolinea. Infatti viene ingaggiato nella prima stagione di Moratti da presidente dell’Inter nella stagione 1994-95, riuscendo a qualificarsi in UEFA proprio ai danni del Napoli, vincendo negli ultimi minuti contro il Padova e rendendo vana la vittoria azzurra contro il Parma. Ma il Napoli si prende la rivincita pochi mesi più tardi, risultando fatale all’allenatore: Napoli-Inter 2-1 e Moratti solleva Bianchi dall’incarico.

Dopo l’Inter la carriera di allenatore di Ottavio Bianchi termina, non prima però di aver allenato per qualche gara la Fiorentina, nella stagione 2001-02, anno del fallimento della società gigliata.

Negli ultimi anni si è dedicato alla scrittura, pubblicando un libro insieme alla figlia Camilla, dal titolo “Sopra il vulcano”, uscito nelle librerie nel 2020.

Comments

comments

Pin It on Pinterest