Pepe Reina, bio del portiere del Napoli di Benitez e Sarri, abile con i piedi, nel post a cura di Diretta-Napoli
Di solito il portiere è bravo solamente con le mani e mai con i piedi. Una certezza completamente stravolta dalla scuola spagnola, da cui proviene Pepe Reina. Numero 1 in auge soprattutto dagli anni 2000 in poi sulla scena internazionale.
Figura carismatica e di fortissimo impatto su compagni di squadra e avversari grazie ad una leadership innata e una propensione al gioco con i piedi che ne fanno un elemento indispensabile all’interno di una squadra. Abilità che lui ha sempre avuto, a tal punto da poter essere impiegato persino al di fuori della porta, se un allenatore lo avesse voluto.
In questo post a cura di Diretta-Napoli ripercorriamo la carriera e le gesta sportive di Pepe Reina, per il nostro appuntamento con i numeri 1 in maglia azzurra. Bentornati sul nostro portale!
Pepe Reina al Barcellona
José Manuel Reina Páez, noto semplicemente come Pepe Reina, nasce a Madrid il 31 agosto del 1982.
La carriera di Pepe Reina nel calcio si sviluppa a partire dal 1995, quando entra a far parte ufficialmente delle giovanili del Barcellona. Già anche solo per questo si stringe la lente d’ingrandimento su di lui, essendo quella del Barça una cantera piuttosto florida di talenti sotto questo profilo.
Debutta persino in Champions League a 18 anni, durante un Barcellona-Bruges del 7 dicembre 2000. Dopo aver fatto tutta la trafila tra B e C in Catalogna per lui si profila la prima esperienza vera e propria in un altro club professionistico.
Alternandosi con il primo portiere, per Pepe Reina saranno 49 gare giocate tra gare nazionali ed europee dal 2000 a 2002.
Pepe Reina al Villarreal
Il Villarreal lo acquista in prestito nel 2002 e nel 2004 a titolo definitivo. Dopo un necessario periodo di ambientamento in una nuova e piccola realtà calcistica, Pepe Reina si fa notare durante la stagione 2004/2005 non solo per la qualificazione in Champions conquistata, ma anche e soprattutto per le parate sui calci di rigore. Uno dei suoi punti forti in assoluto. Ne parerà ben 7 su 9, stabilendo un autentico record per un portiere in rampa di lancio.
Dopo tre stagioni con il Submarino Amarillo (così è chiamata la squadra del Villareal) con 147 partite disputate, si accasa al Liverpool di Rafa Benitez.
Pepe Reina al Liverpool
Siamo nel Luglio 2005 quando si ha il trasferimento al Liverpool per Pepe Reina. Anfield Road lo attende per vivere momenti di gloria indimenticabili e così sarà. Lo spartiacque di una carriera destinata a salire di livello sempre più.
Il posto da titolare viene messo in discussione solo all’inizio, ma poi Dudek, portiere molto più affermato di lui a quei tempi, è costretto a farsi da parte, per far spazio al ragazzo spagnolo di cui si sa ancora poco.
Nel 2006 acquisisce il prestigioso premio dei “Guanti d’oro” che in Premier League si dà al portiere che mantiene inviolata la propria porta per più partite. Lo fa per ben 20 volte in stagione, tenendosi dietro personaggi ben più considerati, anche a livello mediatico, come Van Der Sar e Cech.
Le qualità da para-rigori emergono in tutta la loro interezza durante la semifinale di Champions League contro il Chelsea. Ne para due durante la lotteria finale che portano i Reds dritti, per l’appunto, alla finalissima. Ricordo amaro il 2-1 rifilato dal Milan, ma a livello personale Reina conquista di nuovo i “Guanti d’oro”.
Dal 2007 al 2012 stabilisce un record difficilmente eguagliabile, riuscendo a giocare tutte le partite di campionato senza mai saltarne una. Una serie interrotta soltanto il 1 aprile 2012 causa espulsione nel match precedente.
In 8 anni di Liverpool nel bagaglio personale ci può mettere 1 Supercoppa europea, 1 FA Cup, 1 Community Shield e 1 Football League Cup.
Dopo 394 gare con i Reds, Benitez lo chiama al Napoli, che ha bisogno di un portiere. E Pepe risponde presente!
Pepe Reina al Napoli
Nel 2013 si concretizza il trasferimento di Pepe Reina in Serie A, precisamente al Napoli. Rafa Benitez gli affida da subito il ruolo indiscusso di leader della difesa e lui non delude le aspettative, almeno per i primi tempi.
Conferma la fama da para-rigori neutralizzando Mario Balotelli in un Milan-Napoli infuocato.
Al Napoli vince solo 1 Coppa Italia, ma entra nel cuore dei tifosi e dell’ambiente, a prescindere. Va via da Napoli per il Bayern Monaco ma dopo solo una stagione torna sui suoi passi. Ad attenderlo non troverà Benitez ma Sarri. Ma prima sfiora la finale di E.L. con gli azzurri, che si perde solo in Ucraina.
Torna di nuovo al Napoli dal 2015 e porta il Napoli a sfiorare lo Scudetto, chiudendo al secondo posto in campionato per ben due volte su tre. E’ un Napoli nuovo, con un gioco spettacolare, che fa punti e diverte il pubblico, ma che a livello di risultati non porta trofei in bacheca. Lascia dopo il secondo posto con 91 punti della stagione 2017-18, la migliore in termini di punteggio della storia del Napoli. Un peccato davvero non essere riusciti a vincere il titolo.
Dopo tre stagioni si svincola dal club partenopeo, ma resta comunque a giocare in Serie A dopo 182 gare disputate tra serie A e coppe nazionali ed europee.
Pepe Reina al Bayern Monaco
Dopo il Napoli tocca al Bayern Monaco usufruire delle sue prestazioni, ma non andrà come sperato. Davanti a lui c’è un mostro sacro come Manuel Neuer dei tempi d’oro difficile da scalzare, se non impossibile.
Motivo per cui Pepe giocherà solamente 3 partite in tutta la stagione. Vince comunque un campionato tedesco praticamente da comprimario, un ruolo inedito considerando l’evoluzione di una carriera sempre al top.
Pepe Reina al Milan
Dopo il Napoli, nel 2018 se lo aggiudica il Milan, che necessita di un portiere di esperienza per tornare ai massimi livelli di un tempo. Non lascia, tuttavia, una grossa impronta in due anni rossoneri e la sua carriera appare in una discesa inesorabile, confermata dalle prestazioni sul campo tutt’altro che impeccabili con qualche gaffe di troppo.
Lascia dopo 13 gare e una parentesi all’Aston Villa da gennaio ad agosto del 2020, in pieno covid (dove gioca 12 gare in Premier League). Ma decide al termine della stagione di tornare in Italia. Lo attende la Lazio.
Pepe Reina alla Lazio
La Lazio punta di lui al posto di Strakosha e lo tessera nell’agosto 2020. In maglia biancoceleste riesce a superare Xavi per numero di presenze accumulate in Champions League. I problemi fisici cominciano a farla da padroni e Sarri arriva a sfilargli lo scettro di portiere titolare, a favore dell’albanese.
Sono 54 le gare giocate con la Lazio in due stagioni. Probabilmente ne seguirà la terza, alla soglia dei 40 anni.
Pepe Reina in Nazionale
Pepe Reina è stato uno dei pilastri della Nazionale spagnola, oltre che uomo spogliatoio per eccellenza. Luis Aragonés lo convoca per la prima volta nel lontano 2005. Davanti a lui ha sempre avuto una figura ingombrante come Iker Casillas, portiere di livello eccelso per tutto il movimento iberico.
Per questo motivo non ha mai trovato tantissimo spazio. Ai Mondiali del 2006 fa addirittura il terzo alle spalle di Canizares. Fa parte della trionfale spedizione europea del 2008, ma con un ruolo marginale e giocando soltanto una partita nei gironi.
A tutti gli effetti uno dei componenti di spicco di quel ciclo d’oro che ha visto la Spagna trionfare tra Europei e Mondiali a cavallo tra il 2008 e il 2012. Grazie ai Mondiali del 2014 e del 2018 Pepe Reina diventa, insieme a Casillas e Zubizarreta, il portiere spagnolo con più partecipazioni ad un Mondiale, nello specifico ben quattro.
Gioca un totale di 36 presenze con le Furie Rosse.