Primo scudetto del Napoli: il 10 maggio 1987 la festa della mamma divenne la festa dei napoletani

Il Napoli nella sua storia quasi centenaria può vantare di aver conquistato due scudetti, nel periodo d’oro di Maradona. Il primo scudetto del Napoli è targato stagione 1986-87, quando gli uomini di Bianchi vinsero il titolo battendo la rivale di una vita calcistica, la Juventus, che fino a quel momento riusciva sempre ad avere la meglio nella corsa per il titolo, sugli azzurri.

Ripercorriamo nelle righe che seguono questa storica impresa per il nostro appuntamento con la storia del Napoli. Buona lettura!

Girone d’andata

Il Napoli si prepara alla stagione agonistica 1986-87, potendo contare sul terzo posto dell’anno prima, su un Maradona campione del Mondo in Messico e una rosa arricchita dagli arrivi di Carnevale in attacco, Fernando De Napoli dall’Avellino, Ciro Muro dal Pisa e Luciano Sola. A questi ai aggiungono il rientro di Volpecina, che si rivelerà a tratti importante quella stagione e Ciccio Romano, vero colpo a sorpresa, arrivato nel mercato autunnale, dalla Triestina. Ad uscire invece saranno Bertoni, compagno di squadra di Maradona nelle prime due stagioni napoletane ed Eraldo Pecci, che ritorna nella sua Bologna.

La prima partita di quel Napoli è a Brescia, un campo ostico per gli azzurri, che però con una prodezza di Maradona espugnano per 1-0, dando subito l’impressione che la macchina costruita da Ottavio Bianchi sia a pieni motori.

Dopo la prima gara arrivano i pareggi contro l’Udinese in casa per 1-1 e lo 0-0 di Avellino, squadra allenata dall’ex Vinicio. A queste gare si aggiunge anche l’esclusione dalla coppa UEFA da parte del Napoli ad opera del Tolosa, che si impone sugli azzurri ai calci di rigore, con errore decisivo, nemmeno a farlo a posta, di Diego Maradona.

L’esclusione dalla coppa continentale però convince la squadra azzurra che deve essere il campionato l’obiettivo principale. Ed è così che alla ripresa al San Paolo, gli azzurri battono il Torino per 3-1 in rimonta, dando seguito a questa vittoria grazie al colpo esterno a Genova contro l’ambiziosa Sampdoria di Boskov.

Dopo il pareggio casalingo contro l’Atalanta, in una gara buttata via dagli errori difensivi azzurri, gli 11 in campo fanno capire di che pasta sono fatti, affrontando la Roma all’Olimpico. La squadra capitolina è una delle pretendenti allo scudetto ma deve arrendersi alla magia di Diego Armando Maradona, che stoppa un cross inviatogli dalla sinistra e al volo batte il portiere romanista. Esplodono di gioia i tanti supporters azzurri giunti nella capitale.

Il Napoli sembra essere molto compatto e determinato. La sicurezza nei propri mezzi spinge gli uomini di Bianchi, dopo il pari casalingo contro l’altra pretendente allo scudetto, l’Inter di Trapattoni, a vincere una gara importantissima in chiave scudetto: a Torino contro la Juventus. L’avversario di mille battaglie, che aveva quasi sempre avuto la meglio negli scontri diretti casalinghi, stavolta deve inchinarsi alla squadra azzurra che la batte con un netto 3-1, ribaltando la rete iniziale di Laudrup grazie ai gol di Ferrario, Giordano e Volpecina, in un match giocato a mille dagli azzurri. Platini è battuto e gli uomini di Bianchi volano in testa alla classifica in solitaria!

Gli azzurri continuano la loro marcia senza soste, battendo anche il malcapitato Empoli per 4-0. Dopo due pareggi consecutivi, contro Verona e Milan per 0-0, prima di Natale gli uomini di Bianchi battono il Como per 2-1 con una doppietta di Caffarelli.

Dopo la sosta natalizia, il Napoli incappa nella solita rilassatezza post-vacanze e perde a Firenze per 3-1, in quella che è la prima sconfitta della stagione in campionato. Nella gara di Ascoli però la squadra rialza la testa vincendo per 3-0, laureandosi campione d’inverno per la prima volta nella sua storia, iniziando una scia di vittorie consecutive, che proseguirà nel girone di ritorno.

Girone di ritorno

Come detto, la vittoria contro l’Ascoli è solo l’inizio di una lunga striscia di vittorie che prosegue con la vittoria contro il Brescia per 2-1, 0-3 ad Udine contro i friulani (un Maradona in formato mondiale), 3-0 contro l’Avellino e lo 0-1 di Torino contro i granata, battuti da un gol di Giordano.

Gli azzurri letteralmente volano in classifica, facendo sognare i tifosi. Lo scudetto è possibile!

Dopo cinque vittorie consecutive, gli azzurri riprendono fiato e contro la Sampdoria giunge un pareggio comunque prezioso, dopo lo svantaggio iniziale per opera di Lorenzo. Maradona, dopo il gol doriano, non ci sta e su cross di Renica arriva a colpire la palla di testa in tuffo da terra, battendo l’esterrefatto portiere.

napoli-sampdoria maradona

A Bergamo basta ancora Giordano per vincere la gara, mentre contro la Roma non si va oltre lo 0-0.

Paura a Milano la settimana seguente: Zio Bergomi batte Garellik e l’Inter torna a sognare la rimonta scudetto, con la Juventus a poca distanza. Per gli azzurri non è ancora fatta nonostante un cammino quasi perfetto.

Ma per vendicarsi, il calendario concede agli azzurri la gara giusta: Napoli-Juventus al San Paolo. Una gara che decide lo scudetto per certi versi. Il Napoli va subito in vantaggio con un gol di Renica su punizione, mentre per i bianconeri pareggia Serena. Ma gli azzurri hanno un jolly importantissimo in casa propria: quel Ciccio Romano prelevato dalla Triestina, che sigla il 2-1 finale, che consente agli azzurri 2 punti che valgono doppio.

Empoli e Verona consegnano agli azzurri un solo punto. Ma contro il Milan, Maradona fa il fenomeno e batte i rossoneri al San Paolo. Lo scudetto è a un passo.

maradona contro il milan 1987

A Como, Carnevale avvicina la città di un punto al titolo. Ma la gara decisiva per lo scudetto è Napoli-Fiorentina. Il San Paolo è stracolmo in ogni ordine di posto. Non vi è alcun biglietto in circolazione e la gente sugli spalti sussulta ad ogni azione dei propri beniamini. Paura, speranza, gioia, ancora paura, attesa e infine FELICITA’. Sono questi gli stati d’animo vissuti in quella gara. La paura di vincere che diviene speranza e poi gioia con il gol di Carnevale, ancora paura dopo il pari di Baggio, l’attesa per quella partita che non sembra finire mai. Infine la felicità: IL NAPOLI E’ CAMPIONE D’ITALIA!

L’ultima gara ad Ascoli non serve a nulla. La squadra pareggia quella partita in un clima di festa generale. Festa che durerà settimane, anzi mesi. Perchè uno scudetto non si vince tutti i giorni. Almeno qui a Napoli.

Quel 10 maggio 1987 era anche la festa della mamma. Ma da allora è diventata la festa dei napoletani.

giuseppe bruscolotti

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