Walter Mazzarri, bio dell’allenatore che ha portato il Napoli in Champions League, nel post a cura di Diretta Napoli

Le storie degli uomini e degli allenatori si dissolvono nel corso degli anni. Ma, chi più e chi meno, resta comunque intrappolato in un mito che lo rende unico e inimitabile a prescindere per le sue prestazioni. Walter Mazzarri è tecnico che ha saputo incidere nel calcio italiano, soprattutto in riferimento a determinate realtà, più o meno grandi, dove ha fatto molto bene. Allenatore vecchia scuola, ma che ha portato qualche innovazione sul piano tecnico. Carattere burbero, ma instancabile professionista. Stacanovista della panchina.

Vediamo in questo post a cura di Diretta-Napoli e dedicato ai numeri 1 in maglia azzurra, la storia e i risultati raggiunti da Walter Mazzarri, che ha riportato il Napoli a vincere il primo trofeo dai tempi di Maradona (la coppa Italia del 2012) e portato gli azzurri in Champions League per la prima volta dopo il cambio di denominazione (prima era conosciuta come Coppa Campioni e potevi giocarci solo se vincevi lo scudetto). Bentornati sul nostro portale!

Walter Mazzarri da giocatore

Walter Mazzarri è il classico allenatore ex giocatore che, però, ha ottenuto risultati notevoli in panchina piuttosto che in campo. La sua carriera nel rettangolo di gioco, infatti, riguarda soprattutto le serie minori.

Certo, ha esordito anche in serie A, con la maglia del Cagliari nel 1982, però non ha mai militato in una big. Promosso in serie con l’Empoli nella stagione 1985-86, Mazzarri ha militato anche in serie C.

Nella ex terza serie, si devono sottolineare le esperienze al Modena e all’Acireale, dove ha ottenuto una promozione in serie B in entrambe le occasioni. In alcune squadre menzionate, comunque, è stato anche allenatore. 

Walter Mazzarri e gli inizi da allenatore

Walter Mazzarri è allenatore italiano che, dopo aver smesso di giocare, si siede su varie panchine d’Italia per iniziare a scrivere la storia. La sua storia.

Comincia da vice nelle fila del Bologna e, poi, del Napoli a cavallo tra il 1996 e il 1999. Il primo incarico vero e proprio lo riceve sempre a Bologna, ma allenando la Primavera.

Nella stagione 2001/2002 debutta tra i professionisti sulla panchina dell’Acireale. L’anno successivo lo chiama la Pistoiese in C2 per acquisire ancora più esperienza e tentare il prima possibile il grande salto.

Walter Mazzarri e l’esperienza al Livorno

Il salto lo compie ufficialmente nel momento in cui il Livorno in Serie B decide di scommettere su di lui. Al primo tentativo giunge una storica promozione in Serie A che lo fa entrare di diritto nella leggenda di quel club. Una promozione che non era neanche nei piani della società. Mazzarri in questo modo inizia a farsi una buona reputazione e ottiene lodi e consensi unanimi. 

Walter Mazzarri alla Reggina con il ‘miracolo’ nel 2006/07

Il Livorno non lo conferma per la Serie A e lui finisce ad allenare la Reggina del presidentissimo Lillo Foti, anch’essa iscritta a quel campionato. Solo un obiettivo gli chiedono: raggiungere la salvezza. E lui lo porta a termine senza neanche troppi patemi.

La Reggina diventa una squadra che colleziona salvezze tranquille negli anni successivi. Ma una va menzionata più di tutte: nella stagione 2006/2007 riesce nell’impresa di salvarsi nonostante gli 11 punti di penalizzazione conseguiti in seguito alle sentenze di Calciopoli. Un’impresa sportiva ancora oggi celebrata come una delle più memorabili degli ultimi 20 anni.

Un vero e proprio miracolo sportivo che gli ha consentito di essere cittadino onorario di Reggio Calabria. Un qualcosa che è rimasto nella storia del calcio italiano.

Walter Mazzarri alla Sampdoria

Dopo aver scritto la storia in quel di Reggio Calabria, Walter Mazzarri firma un altro contratto con la Sampdoria nel 2007/2008. Lì si ritrova ad allenare un certo Antonio Cassano, uno dei giocatori italiani più forti e talentuosi di quel periodo. Rapporto di odio e amore.

In campionato finisce sesto e conduce i doriani alla partecipazione in Europa League. Dopo tantissimo tempo fa sognare nuovamente i tifosi con una finale di Coppa Italia, ma persa solamente ai rigori con la Lazio. Non si va oltre e la sua avventura blucerchiata si chiude nel 2009.

Walter Mazzarri al Napoli

La grande occasione di una vita per Walter Mazzarri si presenta con la chiamata del Napoli di Aurelio De Laurentiis. Quella squadra è un work in progress e c’è bisogno di qualcuno che possa farla svoltare in maniera definitiva.

Subentra a Donadoni a campionato in corso (la squadra si trova nei bassifondi della classifica) e parte subito un mix di emozioni vietate ai deboli di cuore. L’avventura in maglia azzurra si caratterizza, anche e soprattutto, per quelle partite rimontate e vinte agli ultimi minuti che diventano ricorrenti, a tratti frequenti. Ribattezzata “zona Mazzarri” oltre il 90esimo minuto. Rimonte epiche come quella a Torino contro la Juventus, che consente al Napoli di espugnare Torino da 0-2 a 3-2 dopo alcuni anni di astinenza (e nello specifico dal 1989). Memorabile ancora oggi l’urlo del telecronista Auriemma che esclama in diretta TV:

“Seppellitemi qui”

Nel corso delle giornate il Napoli di Mazzarri cresce come squadra e società anche grazie a lui e ritrova una dimensione europea che si era persa negli anni precedenti. Nel primo anno si qualifica in Europa League, grazie al sesto posto finale in campionato, grazie alle prestazioni dei vari Lavezzi, Hamsik, Quagliarella. La partecipazione alla competizione europea è conquistata per la prima volta dal fallimento, ed era in generale dal 1994 che gli azzurri non si qualificavano ad una competizione continentale. 

Artefice, tra gli altri, di affermazioni in campo europeo, anche piuttosto prestigiose tra Champions ed Europa League. Infatti l’anno successivo gli azzurri addirittura si qualificano in Champions League con un terzo posto finale, che a tratti aveva lasciato presagire la lotta al titolo. Sotto la sua guida gente come Cavani, Gargano, Lavezzi e tanti altri spiccano il volo successivamente verso grandi squadre. Conduce il Napoli tra le grandi del calcio italiano. Gare come quella alla Lazio dell’ex Reja sono entrate nella storia tra le più belle ed emozionanti della storia del Napoli.

Primo trofeo da allenatore la Coppa Italia del maggio 2012 contro la Juve che resterà scolpita nella leggenda. I gol della finale di Roma sono festeggiati in tutta la città e anche oltre.

La sconfitta in Supercoppa italiana contro i bianconeri non scalfisce le sicurezze acquisite dal tecnico toscano. A maggio 2013 scrive la parola fine all’esperienza partenopea, non prima di aver raggiunto di nuovo la qualificazione Champions.

Walter Mazzarri all’Inter

Un ricco e sostanzioso contratto lo attende all’Inter. In quel momento Mazzarri è uno degli allenatori di punta, ma alle aspettative non corrispondono i risultati. Per questo motivo qualche mese dopo viene esonerato e lascia Milano senza troppi rimpianti. Anche se, comunque, nella stagione 2013-14 è finito al quinto posto. 

Walter Mazzarri al Watford

Walter Mazzarri decide nel maggio 2016 di provare l’esperienza estera per la prima volta. Al Watford, in Inghilterra, ottiene la salvezza al primo tentativo, ma non rinnoverà a fine stagione.

Walter Mazzarri al Torino

Torna in Italia nelle fila del Torino dopo una breve pausa di riflessione. Porta la squadra al nono posto finale, soddisfando, tutto sommato, le aspettative societarie. Nel 2018/2019 ha la possibilità di entrare nei gironi di Europa League battendo gli inglesi del Wolverhampton nel preliminare, ma non riesce a superare questo scoglio di fine estate. Esonerato il 4 febbraio del 2019, resta in attesa di una nuova chiamata alle armi fino al Cagliari.

Walter Mazzarri al Cagliari

Giunge ufficialmente nel settembre 2021 quando su di lui decide di puntare il Cagliari. La missione è salvare la squadra, ma a poche giornate dalla fine del campionato riceve l’esonero e adesso si gode una “pensione” tutto sommato meritata. In attesa di nuove e appassionanti avventure che ancora lo aspettano in panchina.

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