Atalanta-Napoli 2-0: addio sogno Champions, a meno di miracoli

Atalanta-Napoli 2-0 e a meno di miracoli, addio al sogno Champions per gli azzurri. Troppo forti e in forma al momento gli orobici per essere impensieriti dal gruppo di Gattuso. Diciamoci la verità, anche in caso di vittoria o di pareggio la possibilità concreta di andare in Champions anche l’anno prossimo sarebbe stata comunque molto flebile.

La sconfitta di ieri deve comunque far riflettere la società azzurra sull’importanza di una pianificazione e di una continuità tecnica, che ha consentito negli anni alla squadra di Gasperini di essere al top in Italia e in Europa (è già ai Quarti di Champions), investendo sui giovani del vivaio e promesse, da vendere poi per mandare avanti il progetto societario.

E così, una squadra progettata con pochi milioni di euro e calciatori presi dal vivaio, svincolati e mediante acquisti mirati, ha fatto il botto. Vedi gli esempi di Pasalic scartato dal Milan e lo stesso Caldara, venduto a suon di milioni dalla stessa società per poi essere riacquistato in prestito biennale, o ancora Gollini preso a 0 euro, Toloi a poco più di 3 milioni, e la lista si allunga fino ad arrivare a Zapata, che il Napoli ha svenduto nell’era Sarri, prima all’Udinese per poi arrivare all’Atalanta quasi come fosse un attaccante di seconda/terza fascia.

Una squadra come questa (che ha già anche venduto alla Juventus il 19enne Kulusevski a 40 milioni di euro l’anno prossimo senza aver quasi mai neanche giocato con i nerazzurri) ha praticamente asfaltato quest’anno qualunque avversario sul suo cammino, compresa la Lazio la settimana scorsa.

Il Napoli ieri nel primo tempo ha ben tenuto il campo ed ha fatto la sua gara, ignara del fatto però che la squadra di Gasp aveva solo tenuto il meglio per la ripresa.

Infatti fin dal principio del secondo tempo la squadra nerazzurra ha spinto sull’acceleratore mettendo a nudo tutti i difetti del Napoli, ben studiato probabilmente in allenamento. Sappiamo bene che Gasperini è un pò la bestia nera del Napoli soprattutto perchè cura in modo maniacale gli schemi di gioco, propri e degli avversari. Ed ecco dove deve migliorare Gattuso.

I gol di Pasalic e Goosens sono stati il suggello ad una superiorità tattica e di forma fisica. Gli atalantini correvano come forsennati, con Gomez addirittura a chiudere in più di un’occasione in fase difensiva, mentre gli azzurri trotterellavano, forse colpiti e affondati dall’uno-due atalantino.

Adesso non ci tocca che finire in bellezza la stagione, magari cercando di superare la Roma al quinto posto, onorando il campionato, per tentare poi di mettere in difficoltà il Barcellona di Messi in Champions.

Poi sarà mercato e preparazione per la nuova stagione (con mini-ritiro a Castel di Sangro), sperando che la società capisca finalmente che i successi si costruiscono nel tempo e da lontano. Occorrono infatti investimenti ingenti nel settore giovanile, magari emulando quanto succede a Bergamo (e noi abbiamo un patrimonio di giovani non di poco conto), investendo sui giovani e cercando di pianificare un progetto tecnico-tattico pluriennale (più di 5 anni).

Solo in questo modo si può vincere senza avere i soldi della Juventus. Altrimenti rimarrà una sfida impari, impossibile da vincere.

Atalanta-Napoli: il tabellino

ATALANTA (3-4-2-1): Gollini; Toloi (44′ st Sutalo), Caldara (27′ st Palomino), Djimsiti (36′ st Hateboer); Castagne, De Roon, Freuler, Gosens; Gomez, Pasalic (44′ st Tameze); Zapata. A disposizione: Rossi, Sportiello, Bellanova, Czyborra, Da Riva, Ilicic, Colley, Muriel. Allenatore: Gasperini

NAPOLI (4-3-3): Ospina (30′ pt Meret); Di Lorenzo, Maksimovic, Koulibaly, Mario Rui; Demme (28′ st Lobotka), Ruiz, Zielinski; Politano (28′ st Callejòn), Mertens (12′ st Lozano), Insigne (13′ Milik). A disposizione: Karnezis, Luperto, Ghoulam, Manolas, Hysaj, Elmas, Younes. Allenatore: Gattuso

ARBITRO: Doveri di Roma

MARCATORI: 2′ st Pasalic (A), 13′ st Gosens (A)

NOTE: Ammoniti: Toloi (A); Mario Rui (N). Recupero: 4′ pt, 4′ st.

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