Jurgen Klopp….ancora tu! La strada del Napoli nella Champions League 2019/20 ricomincia da dove era finita la stagione precedente. Sul cammino degli uomini di Carlo Ancelotti c’è ancora il Liverpool. I Reds, detentori del titolo continentale sono freschi pure della vittoria in Supercoppa Europea (5-4 dopo i calci di rigore, ai danni del Chelsea orfano di Maurizio Sarri). Molto è cambiato, però, rispetto all’anno passato, a partire dalle altre due squadre del girone E. Al posto della corazzata Paris Saint Germain, e dell’ostica Stella Rossa, l’urna di Montecarlo ha pescato due formazioni da rispettare, ma sicuramente inferiori: gli austriaci del Salisburgo e i belgi del Genk. L’obiettivo secondo turno, insomma, è decisamente alla portata di Insigne & compagni.

La prima giornata del torneo vedrà quindi gli azzurri sfidare i campioni in carica del Liverpool e, anche se i pronostici al momento non sembrano favorevoli, giocare in casa con il supporto del pubblico del San Paolo sarà di grande sostegno per i ragazzi di Ancelotti, è previsto il tutto esaurito.

PUBBLICO PROTAGONISTA – I tifosi potrebbero essere l’arma in più per gli azzurri anche in trasferta, dove il sostegno dei napoletani, inclusi i tanti residenti in tutta Europa, è risultato spesso decisivo nelle annate precedenti. A maggior ragione il San Paolo, da 60 anni la tana delle più belle emozioni legate al Napoli, nelle gare casalinghe del girone potrà essere il dodicesimo uomo come già accaduto nella stagione scorsa in occasione delle sfide contro il Liverpool (1-0, con gol di Lorenzo Insigne al 90’), il Paris Saint Germain (1-1, ancora con Insigne in gol) e la Stella Rossa di Belgrado (un agile 3-1 timbrato da Hamsik e Mertens). A favorire il fattore campo anche i prezzi dei biglietti per le partite in casa tutto sommato abbordabili.

In campo, comunque, andranno i giocatori. Con chi se la vedranno i partenopei?

Girone Napoli: ecco le avversarie degli azzurri

LIVERPOOL – Poco da dire: resta la squadra da battere, sia nel girone che per la conquista del trofeo nella finale del 30 maggio, che si disputerà allo stadio Ataturk di Istanbul. I Reds giocano ormai a memoria con il loro 4-3-3 diventato il marchio di fabbrica di Jurgen Klopp. Nomi come Salah, Firmino, Manè, Alisson sono purtroppo ben noti. Il possibile neo? Forse, la panchina, non all’altezza delle altre squadre candidate alla vittoria finale come Manchester City, Barcellona, Real Madrid.

SALISBURGO – Dalla terza fascia arriva un’altra conoscenza: il Salisburgo, eliminato l’anno scorso agli ottavi di finale di EL. I pluricampioni d’Austria non vanno presi sottogamba, come sanno bene i tifosi azzurri dopo la burrascosa gara di ritorno dell’anno scorso. Minamino, Szoboszlai e il duo d’attacco Haland e Hwang sono i pericoli maggiori di una squadra che, tuttavia, subisce ancora troppe reti per potere davvero impensierire le grandi d’Europa.

GENK – Il Genk è la mina vagante del girone anche se, nelle precedenti esperienze in Champions, i belgi non hanno mai vinto una partita. Il cambio di allenatore, con l’arrivo dell’attento Felice Mazzù, e il talento pronto a esplodere di giocatori come la punta Samatta potrebbero togliere punti decisivi alle altre squadre.

NAPOLI – Agli avversari il Napoli risponderà ovviamente con i propri campioni, da Insigne a Mertens, da Callejon ad Allan, da Manolas a Koulibaly. Al loro fianco, giovani meno noti ma pronti a esplodere. Il Napoli ha inviato alla Uefa la cosiddetta “lista A” con 23 giocatori. Tra questi, come da disposizioni Uefa, quattro arrivano dal vivaio di una squadra italiana (Meret, Hysaj, Zielinski e Di Lorenzo), mentre due (Insigne e Luperto) provengono dal vivaio azzurro. I posti, in quest’ultimo caso, erano quattro ma altri potranno aggiungersi in seguito attraverso la cosiddetta “lista B”, riservata agli under ’98 (come Gianluca Gaetano) o a chi ha almeno due anni ininterrotti nelle giovanili del club. Unico vincolo: la consegna all’Uefa di eventuali aggiunte entro il giorno precedente alla gara.

Giovani o no, cresciuti nel vivaio o arrivati dall’altra parte del mondo, l’obiettivo sarà lo stesso: vincere, e continuare a farlo, per sentire il più possibile nelle orecchie quella musichetta inconfondibile…quella della Champions league.

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