Mondonico ha allenato gli azzurri nella stagione 2000-01

Anche Emiliano Mondonico ci saluta: dopo alcuni anni nei quali ha lottato contro un male incurabile si è dovuto arrendere anche lui. Quest’anno è stato davvero ricco di addii: prima Astori, poi il presentatore Fabrizio Frizzi e dopo poco anche Emiliano Mondonico è andato in un posto migliore. Perchè in fondo mi piace credere che dopo la vita terrena ce ne sia un’altra, ben più lunga e appagante di quella sulla Terra. Ed è lì che è andato anche il Mondo, allenatore girovago, che ha allenato tantissime squadre, alcune di queste anche prestigiose: Torino, Napoli e Fiorentina tra le più importanti, anche se i suoi anni migliori li ha vissuti all’Atalanta e al Como, dove è cominciata la sua lunga carriera di allenatore in serie A. Una serie A che all’epoca era molto diversa da quella odierna, ricca di campioni e squadre fortissime: tra queste il Napoli di Diego Armando Maradona, che portava il Napoli allo scudetto, proprio quando Mondonico allenava il Como nella stagione 1986-87 e che riusciva a fermare il Napoli sull’1-1, con Carnevale che metà corpo e metà braccio riusciva ad evitare la sconfitta.

Con l’Atalanta è riuscito anche a migliorarsi centrando una storica semifinale di Coppa delle Coppe nel 1987-88, quando la squadra orobica era in serie B e la qualificazione UEFA, proprio quando il Napoli la faceva sua, nell’89. E proprio in quegli anni, quando il rapporto tra Maradona e Bianchi si fece teso, proprio una dichiarazione del Pibe de Oro ha fatto storia e che Mondo amava ricordare: “Vorrei essere allenato a Napoli da Mondonico“. Un’investitura che però non si tramutò mai in realtà e Bigon prese il posto dell’allenatore del primo scudetto.

Dopo l’Atalanta, Emiliano Mondonico conobbe un’avventura ancora più bella: con il Torino, con il quale prima centrò la qualificazione UEFA nel 1991-92 con un grande terzo posto finale e la finale di Coppa UEFA, persa in una partita incredibile contro l’Ajax di Van Gaal, uno dei più grandi rimpianti della storia torinista (tre pali colpiti dalla squadra nello 0-0 finale di Amsterdam), dopodoché arrivò la vittoria della Coppa Italia nella finale contro la Roma l’anno successivo e nel 1993-94 si arrese solo nei Quarti di finale della Coppa delle Coppe contro l’Arsenal, in una delle partite più emozionanti ma anche ricche di rimpianti per i tifosi torinesi a Wembley, dove il Toro si arrese 1-0 con un gol di Adams, che regalò la qualificazione agli uomini di Arsene Wenger.

Negli anni successivi però il Mondo cominciò a perdere colpi, fino ad approdare sulla panchina del Napoli nella stagione 2000-01 dopo l’esonero di Zeman. Il suo calcio “pane e salame” conobbe all’ombra del Vesuvio alcuni momenti tra i più tristi della storia azzurra, condita con la retrocessione all’ultima giornata nonostante la vittoria di Firenze 1-2 con il gol di Edmundo nel finale, con il fuoriclasse brasiliano che diventò l’emblema della sconfitta di tutta la squadra e della società che pochi anni dopo fallì, lasciando fortunatamente spazio all’attuale presidenza. In quell’anno ricordo però anche partite coraggiose come il 6-2 rifilato alla Reggina con un gran gol di Magoni, l’1-0 all’Inter con gol di Matuzalem, oppure il 2-2 contro il Parma di Buffon, con una doppietta di Amoruso o ancora il 2-2 alla Roma di Totti e Batistuta, che quell’anno raggiunse il suo ultimo scudetto.

Dopo Napoli abbiamo altre avventure per il tecnico tra le quali l’Albinoleffe in serie B, che fu capace di fermare 1-1 la Juventus nella stagione 2006-07.

Amiamo ricordarti così Mondo, riposa in pace. E da lassù se ci riesci: ferma la Vecchia Signora con il tuo calcio fatto di pane e salame, da vero operaio del calcio quale sei stato.

 

 

 

 

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