Lo scudetto dell’onestà e della felicità di un popolo che dopo 33 anni può tornare a festeggiare il titolo di CAMPIONE D’ITALIA
Udinese-Napoli 1-1 e gli azzurri sono per la terza volta nella storia CAMPIONI D’ITALIA! Un titolo giunto dopo un anno trionfale, che ci ha visto primeggiare in Italia e anche in Europa per lunghi tratti. Uno scudetto vinto con 5 giornate d’anticipo, che sarebbero potute addirittura essere sei se non fosse stato per il salernitano Dia. Una festa lunga tutta una notte e che probabilmente durerà ancora per settimane. Troppo tempo, 33 anni, senza vincere uno scudetto. Intere generazioni di ragazzi non avevano mai avuto la gioia di vivere una serata felice e intensa come questa. Una gioia che si è materializzata con il gol di Osimhen, bravo a replicare in rete la parata del portiere friulano Silvestri e a mandare in estasi una città intera. Prima ancora c’era stata la rete di Lovric, che ha spaventato la squadra di Spalletti, nervosa per quest’ultimo KM da percorrere ma che si è sbloccata grazie alla prodezza del suo bomber.
Festa in tutte le piazze, in tutte le vie, in tutti i vicoli della città di Napoli, dal lungomare ai Quartieri Spagnoli, passando per il Vomero e la provincia. Ma non solo: la festa si è svolta in tutto il mondo, da Londra a New York, da Tokyo fino agli angoli più remoti della Terra. Il Napoletano è ovunque e festeggia in ogni dove. Caroselli, fuochi d’artificio, trombette e clacson, salti e urla, brindisi e balli sfrenati. La notte di Napoli è stata questa. E nessuno permetta di rovinarla. Perchè questa squadra merita il plauso e il riconoscimento di tutta la gente. E prima ancora il suo presidente, Aurelio De Laurentiis, che ha riportato la società dove merita, dalla serie C e al fallimento fino alla gioia di ieri sera. Quasi 19 anni di attesa. Un periodo di tempo fatto da piazzamenti Champions, 3 coppe Italia, 1 supercoppa italiana, tantissimi campioni passati all’ombra del Vesuvio. Un plauso va anche a loro: a tutti i calciatori, agli allenatori e allo staff passato, perchè è anche grazie a loro che noi ci troviamo lì ora. Un plauso va al primo Napoli che affrontò il Cittadella al San Paolo, il 26 settembre del 2004. Dal primo gol di Ignoffo all’ultimo di Osimhen. Per chiudere un cerchio. Dall’Inferno al Paradiso è un attimo durato 19 anni. Sembrano, tantissimi, ma in verità per Napoli non sono nulla.