Sampdoria-Napoli 3-0: Quagliarella fa Mancini e i blucerchiati annichiliscono gli azzurri
Sampdoria-Napoli 3-0 è la dura legge del campo, che non fa sconti a nessuno, nemmeno se sei Carlo Ancelotti. Perchè la sconfitta è stata figlia delle idee di turnover del tecnico di Reggiolo, che sbagliando forse la formazione ha messo nelle migliori condizioni la Sampdoria di Giampaolo di fare il suo gioco e portare a casa una vittoria meritata.
Troppo piccolo questo Napoli per pensare nemmeno lontanamente di impensierire la Juventus di Ronaldo che, pur soffrendo, porta sempre a casa la vittoria, ne pensare di avere delle chances in Champions, dove tra poco non Defrel, non Quagliarella ne tanto meno Saponara saranno i nostri avversari, ma gente del calibro di Neymar, Mbappé, Salah, Cavani, Mané. La squadra deve assolutamente lavorare e compattarsi per superare questo momento di imbarazzo nel migliore dei modi e lavorare sulla fase difensiva, vero tallone d’Achille degli azzurri: troppi infatti i 6 gol subiti in sole 3 partite, senza contare i tanti gol presi durante le amichevoli estive.
Tornando al match, pronti via e il Napoli, come già accaduto nelle prime due uscite stagionali, si fa mettere sotto: contropiede fulmineo della Samp, palla a Defrel che spara una fucilata sulla quale Ospina niente può. Il Napoli tenta di reagire con la forza dei nervi, ma non è giornata per gli avanti azzurri, ben imbrigliati dalla difesa doriana (a proposito Tonelli uno dei migliori in campo non poteva risultare utile a questo Napoli?) che si difende bene, supportata da un centrocampo ben messo in campo che annichilisce il povero Diawara. Nemmeno il tempo di riordinare le idee che arriva il raddoppio: cross sulla fascia destra della Doria, pallone in area dove tutti i difensori azzurri vanno verso Quagliarella che intelligentemente regala palla a Defrel che firma il raddoppio, approfittando della leggera deviazione di Albiol.
Nel secondo tempo Ancelotti cambia gli esterni e il Napoli sembra essere più reattivo, con Ounas e Mertens che mettono in difficoltà i terzini doriani. Mentre il Napoli cerca in qualche modo di riaprire il match, Giampaolo capisce che deve far qualcosa ed ecco che inserisce Sala per Murru per arginare il nuovo entrato e rinforza il centrocampo. Mossa astuta che smorza la reazione partenopea, che viene a mancare del tutto al minuto 30 della ripresa, quando Quagliarella si ricorda del gol di un altro idolo di Marassi che fu, Roberto Mancini, e firma un gol d’antologia che fa venire giù lo stadio: tacco al volo su un cross da destra (sempre quella fascia) e palla li nell’angolo, dove Ospina non può nemmeno questa volta arrivare.
Nel post partita di Genova, il tecnico a Sky commenta così la pesante sconfitta:
Abbiamo avuto lo stesso approccio della altre due partite, ma stavolta non siamo riusciti a ribaltarla. Abbiamo regalato il primo tempo per atteggiamento e regalato anche il primo gol. Poi il 2-0 ci ha tolto certezze. Dobbiamo difendere meglio, essere più attenti e concentrati, più in partita. Il nervosismo in campo? Ci sta nel finale, quello che non ci sta è l’atteggiamento del primo tempo. Colpa di Callejon e Hamsik? Magari fosse stato questo il problema perché in quel caso sarebbe stata solo colpa mia. Invece il problema è stato un atteggiamento generale: abbiamo spinto poco con i terzini, pressato in ritardo soprattutto con gli attaccanti. Facile capire cosa c’è da migliorare: i segnali ci sono stati nel secondo tempo: ho visto una squadra che lottava mentre nel primo tempo no. Se avessi la bacchetta magica vorrei che la squadra iniziasse le partite diversamente”.
Napoli KO tecnico e umiliato nel risultato. Adesso i papponisti avranno di che parlare per le prossime due settimane: infatti ora c’è la sosta, forse questa volta benedetta. Perchè il Napoli può e deve migliorare in difesa e soprattutto nelle idee, ancora annebbiate da parte di squadra e tecnico, il cui il turnover forse lo avrebbe dovuto applicare più avanti nella stagione e non già alla terza partita.