Oggi per il nostro consueto spazio per le interviste, vogliamo intervistare Salvio Imparato, che con successo gestisce la testata zemaniano.com.

  • Ciao Salvio, parlaci un po’ di te e della tua testata Zemaniano.com

Ciao Francesco e prima di tutto grazie per l’intervista. La mia testata nasce dopo anni di esperienza nel campo del giornalismo calcistico. Nacque tutto per caso: come racconta il nome della mia testata sono un grande estimatore del Maestro Boemo e dopo il suo ritorno a Foggia e a Pescara mi ritrovai in un gruppo Facebook, nato nel 2010, dedicato al grande tecnico e l’ormai famoso GRUPPO ZEMAN, molto simile al recente Soviet Sarrista anche se ci sono molte differenze. Il gruppo era ed è diretto guarda caso da un giornalista napoletano, Salvatore Piedimonte, che oggi è amico e compagno di viaggio di tante trasferte zemaniane nelle tribune e sale stampa di tutta italia. In quel gruppo ho conosciuto molti collaboratori ed esperti di calcio, con i quali ho condiviso il nuovo miracolo, a distanza di 20 anni, di Zeman con il Pescara. Proprio seguendo una trasferta dei biancoazzurri, ho avuto l’occasione di conoscere il mio mito e di trovarmi per la prima volta in una sala stampa, era Juve Stabia-Pescara e da quel giorno promisi a me stesso di aggiungere alla mia vita, sempre spesa nel campo musicale, l’obiettivo di diventare giornalista sportivo e di rivivere ancora giornate come quella.

  • Sappiamo, che oltre ad essere un accanito zemaniano, sei un grande tifoso del Napoli. Secondo te il Napoli ha fatto bene a puntare tutto sul campionato e snobbare le coppe? E invece cosa ci puoi dire di Zeman? Come sta andando il campionato del boemo e perché sei così appassionato di questo allenatore?

NAPOLI

E’ difficile dare una risposta a questo dilemma. Il Napoli di Sarri è un meccanismo sofisticato, esploso anche un po’ per caso, mi spiego: Sarri partendo con delle idee precise si è trovato a dover stravolgere ben presto i suoi piani, se in alcune reazioni può sembrare un istintivo nel calcio è uno molto razionale. Quando il 4-3-3 ha sostituito il suo 4-3-1-2, la squadra è esplosa e lui pur essendo scettico su quel tipo di modulo, perché sosteneva facesse perdere baricentro, ha studiato meticolosamente ogni mossa per dare alla costante offensiva anche una fondamentale costanza difensiva, ecco perché molti sostengono che lui sia limitato nella gestione, non tengono conto di quanto per lui contino i meccanismi acquisiti con determinati interpreti, ruotare elementi in un calcio di concetti, alla Allegri per esempio, è più semplice rispetto ad un calcio fatto di sincronismi. Ad oggi vuoi per infortuni, vuoi per fatturato, vuoi per una rosa che non è adatta a competere su più fronti, si è scelto di puntare sul campionato, certo resta brutto vedere prestazioni come quelle di giovedi scorso in casa con il Lipsia, ma il Napoli ha una sola squadra ed è in lotta per qualcosa di storico e tutte le riserve e i giudizi sulla società e sull’allenatore andrebbero rimandati.

ZEMAN

Per me Zeman è quello che ha portato il calcio spettacolo in italia ai massimi livelli, il calcio che stiamo ammirando a Napoli è pieno di riferimenti zemaniani, la catena sinistra con Insigne, il terzino che si sovrappone, l’ala destra che taglia al centro e le mezzali che si inseriscono, insomma tanta roba e vanno fatti i complimenti a Sarri perché è riuscito ad integrare una fase difensiva solida in un sistema da sempre tacciato come poco equilibrato. Infatti Zeman ha sempre detto di non lavorare su un certo tipo di difesa per il timore che la squadra possa perdere l’anima offensiva. Per il resto le origini del mio amore per Zeman richiedono troppe righe e quindi te le riassumo con due delle sue frasi più significative.

  • “Il risultato è occasionale, la prestazione no”
  • “Io faccio calcio per la gente, se fai 90 gol ti preoccupi meno di quanti ne prendi. È più facile distruggere che costruire”

Zeman-Napoli: un binomio che c’è stato nel 2000-01: perché a Napoli ha fallito? Di chi fu la colpa di quella maledetta stagione?

Prima di tutto, dopo il ritorno in A non fui d’accordo con la decisione di privarsi di Novellino e Schowch, sentivo già il rischio che correva Zeman ad accettare quel progetto, idea proprio di Moggi che era proprio in guerra con il Boemo per lo scandalo doping, Zeman dopo quelle dichiarazioni per rivivere un grande anno ha dovuto aspettare tanti, è stato esiliato e screditato da tanti luoghi comuni che gli hanno creato non pochi problemi per riaffermarsi nel calcio che conta.

Torniamo alla tua testata, quando è nata e che risultati ha raggiunto?

Come ti raccontavo sopra prima di diventare una testata era un gruppo Facebook con molti utenti e ben organizzato, un vero recipiente di esperti di calcio con in più la passione per il grande Zdenek Zeman. Questo mi ha aiutato ad affinare la mia competenza calcistica, che prima era fatta solo di intuizioni senza una approfondita conoscenza. Oggi grazie a quella esperienza, fatta anche sul campo, mi sento più sicuro e motivato nell’espormi: è così che nasce l’idea di trasformare il gruppo in pagina Facebook, d’accordo con Salvatore Piedimonte, Emilio di Fabio ed altri membri, per poi diventare testata per arrivare a più persone, non per forza amanti di Zeman, ma del bel calcio e di valori sani.

Ultima domanda sul Napoli: un tuo pronostico sulla prossima partita del Napoli a Cagliari: vinceremo anche lunedì prossimo?

Cagliari è sempre una trasferta complicata, anche se per il Napoli ogni trasferta lo è, anche quella di Benevento ha avuto delle insidie. Ora che la Juventus non ha avuto la possibilità di scavalcarci l’occasione si fa ghiotta, automaticamente la pressione potrebbe aumentare e quindi bisogna restare calmi e lucidi per far valere il superiore tasso tecnico. Forse avrei preferito che il Napoli avesse fatto all’andata la partita fatta a Lipsia, la prestazione offerta in Germania può incidere sulle energie psicofisiche della squadra.

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