Juventus-Napoli: al di là di una partita
Anche in un gioco come il calcio ci sono dei momenti in cui la serietà è d’obbligo.
Inizio questo mio editoriale allontanandomi un attimo dall’argomento principe, quel pallone che rotola: il calcio è uno sport in primis, un gioco che si può ammantare di spettacolo quando tutti i tifosi possano partecipare. Assurdo che, ancora nel 2018, quasi 2019, lo Stato non sia capace di garantire tale possibilità ai tifosi provenienti da tutte le latitudini della penisola. Quindi solidarietà ai residenti in Campania che hanno subito questa discriminazione: forse le istituzioni non sanno che dolore si provoca a tanti tifosi del Napoli che vivono il tifo per la propria squadra del cuore come una fede…
Poi la partita Juventus-Napoli. Gli azzurri per 20 e più minuti detta legge allo Stadium, va in vantaggio, sciorina una trama fluente e, se Chiellini, con mano furtiva, non frena una pericolosa ripartenza, chissà…Senza piangere, ma è la prima difformità di giudizio che Banti dimostra di adoperare. Poi il ritmo dei partenopei cala: il centrocampo non fa filtro, causa un Hamsik poco lucido e concreto ed uno Zielinski che fatica a dar man forte ad Allan. In più i laterali sbandano e la Juve va sul pari.
Altro errore ad inizio ripresa in fase difensiva e la Juve la ribalta. Poi l’altro fattaccio: Banti, in inspiegabile ritardo, sanziona un intervento di Mario Rui su un sornione Dybala. Rosso per il portoghese, mentre Bonucci che mette una mano e poi la testa su Allan non viene visto e Napoli in dieci. Eppure gli azzurri reagiscono con carattere, ma Callejon divora un’occasione unica. Legge del calcio spietata e la Juve fa il terzo su schema da calcio d’angolo.
Banti continua il suo personale show: Ronaldo, quando ormai vengono sanzionati e fischiati due fuorigioco, viene graziato dalla giacchetta livornese. Episodi magari ininfluenti ai fini del risultato finale, ma che devono far riflettere: la Juve, già di per sé corazzata, non ha bisogno di altri vantaggi seppur indiretti.
Sui soliti cori beceri intonati da spalti gremiti di juventini meridionali, molti campani, se non napoletani, stendiamo un velo pietoso: il gioco non si ferma più, Allegri perde momentaneamente l’udito. Benitezianamente CI PUO’ STARE…Soprattutto a Torino…
Onore ai tanti club e ai tanti tifosi presenti a Torino perché casualmente, o fortunatamente, residenti in altre contrade d’Italia e SEMPRE FORZA NAPOLI: il ciuccio è ferito, ma non è morto…