Lazio-Napoli: le pagelle del Professore azzurro matto degli azzurri in una gara che può valere tanto per il futuro
Meret: 6,5 Impossibile intervenire sul preciso tracciante di Zaccagni. Poi normale amministrazione fino al colpo di testa di Anderson sul quale salva il risultato.
Di Lorenzo: 6,5. Partita di spessore del laterale azzurro che copre benissimo la fascia ed osa talvolta la sortita offensiva.
Rrahmani: 6,5. Partita gagliarda del centrale partenopeo che annulla i diretti avversari biancocelesti e si immola su un tiro di Pedro sul finale.
Kim: 8. Calma serafica a dominare in lungo, in largo, e in alto, là dietro. Il goal numero 2 in 4 partite la ciliegina sulla torta.
Rui: 6. Solita partita generosa del portoghese che, agonisticamente carichissimo, rischia un calcio di rigore per “gomito alto”. Sul finale sostituito da Olivera (s.v.)
Lobotka: 7. L’imprescindibilità fatta calciatore. Semplicemente essenziale per il centrocampo di questa squadra: mente che fa muovere il resto. Sul finale spazio a Ndombele (s.v.)
Anguissa: 7. Dominatore fisico, e non solo, del centrocampo. Presente in ogni fraseggio, offre a Kvara la palla match.
Zielinski: 6,5. Torna a fare tanta legna nella sua zona di gioco portando a spasso qualche laziale. Manca un po’ di lucidità in fase realizzativa. Cede poi la scena ad Elmas (6).
Kvaratskelia: 8. Torna in auge il georgiano che cattura l’attenzione con giocate di pura classe: il palo ancora trema. Segna quindi un goal di prepotenza ed offre anche un assist ad Osimhen. Viene sostituito da Raspadori (6).
Lozano: 6. Prestazione segnata ancora una volta dalla sfortuna. Dopo un buon primo tempo, si fa male in un contrasto aereo. Viene sostituito da Politano (6,5) che si prende subito la scena con scatti e dribbling porgendo poi la palla per l’assist decisivo ad Anguissa.
Osimhen: 6,5. Fa un grande lavoro per la squadra facendo a sportellate lì davanti e sfiorando il goal su colpo di testa.
Spalletti: 7. Tornano i titolari, torna un grande Napoli che palleggia davanti al maestro della specialità Sarri. I tempi sono duri, gli impegni tanti, ma forse anche lui avrà capito che i cambi si dosano cum grano salis.
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