Napoli-Inter: le pagelle del Professore

Ospina: 7. Una media tra il 4(certo, si tratta di una compartecipazione di colpe) e il 10 per gli autentici miracoli compiuti nell’arco del match. Miracoli che ci portano in finale, dove il colombiano non ci sarà causa squalifica. Tocca a Meret riscattarsi adesso…

Di Lorenzo: 6. Il toscano, causa una condizione non brillante, stenta un po’ su quella fascia, ma cerca di fare il suo dando una mano a Politano in fase offensiva. In fase difensiva, più che dare manforte, è coperto da uno strepitoso Maksimovic.

Maksimovic: 7,5. Dove non arrivano i guantoni di Ospina, svetta la testona del serbo. Straordinario nel gioco aereo, puntuale negli anticipi, roccioso quando serve durezza. L’ammortamento di quel pesante cartellino finalmente sta avvenendo sul campo.

Koulibaly: 5,5. Purtroppo l’annus horribilis continua. Il senegalese sembra sempre distratto, sovrappensiero, preoccupato. Tutto ciò non dà tranquillità e solidità ad un reparto che, onestamente, paga anche le troppe falle a centrocampo.

Hysaj: 6. Nella prima frazione di gioco dalle sue parti Candreva fa quel che vuole ed in maniera pericolosa. Poi l’albanese prende un po’ le misure difendendo bene e non disdegnando la ripartenza palla al piede.

Elmas: 5. Faccio fatica a dare un giudizio. Il 5 è generoso, ma il turco non è pervenuto.

Zielinski: 5,5. Il polacco non è in serata, non entra mai in partita. Quando tenta delle progressioni, perde pericolosamente palla: gli audio di Gattuso sono eloquenti in una serata di silenzio.

Demme: 6,5. Tenta di dare ordine ad un centrocampo surclassato dalla fisicità e dalla aggressività dei nerazzurri. Sembra predicare nel deserto, eppure appare il più lucido della truppa.

Politano: 7. Si danna l’anima là davanti: toglie anche palla ad uno scellerato Handanovic, ma Mertens scivola sul più bello. Animo e polmoni per l’ex Inter che corre anche dietro quando serve una mano. Insomma, servirà anche questo Mercoledì.

Insigne: 7. Scatto da centometrista e freddezza maradoniana nell’assist decisivo a Mertens. Il frattese sembra consapevole del ruolo da leader, sembra finalmente maturo: la speranza è che possa anche essere re di coppe tra tre giorni.

Mertens: 8. Anche la sorte lo ha voluto protagonista. Lui, che per giorni era stato dato con la maglia nerazzurra addosso, mette la firma, non su un contratto, ma sulla sentenza di morte, sportiva s’intende, dell’Inter. Segna poi il goal numero 122 ed entra definitivamente nella storia di questa società. Ad maiora…SEMPER…ed io aggiungo prestissimo…

Allan: s.v.

Fabian: 6. Appena entrato, sembra dare nuova verve al centrocampo azzurro, sembra anche voglioso di metterci di nuovo lo zampino. Tuttavia perde anche qualche palla velenosa nella zona mediana.

Callejon: 5,5. Il baffetto gli dà un’aria spavalda, ma il suo ingresso non lascia il segno. Un po’ apatico, forse anche non in condizione, si fa rimbrottare più volte da Ringhio perchè non torna a dar manforte ai compagni. Insomma un tantino apatico lo spagnolo.

Milik: 6. Fa quel che può: deve sostituire Mertens e davvero non è facile per tanti motivi. Difende qualche palla ed io gli do una sufficienza sulla fiducia.

Younes: s.v.

Gattuso: 7. Insomma, pochi giorni per allenare una squadra attesa da una semifinale, un lutto terribile come ben sa chi ha una sorella: lui ha dimostrato professionalità, serietà ed attaccamento a dei colori che forse gli sono entrati nell’anima. Mercoledì vorremmo che quel forse cada definitivamente…

www.milanopartenopea.it

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