Napoli-Roma: le pagelle del Professore Partenopeo
Meret: 6,5. Almeno due parate decisive, ma anche due uscite incerte.
Di Lorenzo: 6. Una partita di grande sostanza che lo vede a tratti addirittura trequartista. Forse il dispendio di energie lo porta a dimenticare il suo vero ruolo ed El Sharawy ne approfitta.
Rrahmani: 6,5. Rintuzza ogni tentativo di attacco di un Abraham alquanto spento a dire il vero. Si immola su una conclusione dalla distanza.
Kim: 6,5. Il coreano quando alza il muro non ce n’è per nessuno: Abraham o Dybala che siano, mal di testa assicurato.
Rui: 6,5. Solita partita di grande spessore sul suo out: ormai perno fondamentale della catena di sinistra. Nel corso della ripresa gli subentra Olivera (6) che entra molto bene nel match.
Zielinski: 6,5. Buona la prova del polacco che spesso, con le sue finte di corpo, disorienta gli avversari e crea superiorità numerica in attacco. Negli ultimi scampoli di partita Spalletti gli fa subentrare Ndombele (s.v.).
Lobotka: 7. Di nuovo metronomo instancabile del centrocampo partenopeo: presente praticamente in ogni azione.
Anguissa: 6,5. Ancora un tantino compassati i ritmi, diciamo che è un diesel, ma, quando ingrana fa sentire tutto il suo peso.
Kvaratskhelia: 6,5. L’assist ad Osimhen vale tanto, ma ancora non è tornato il georgiano delle origini: sbaglia un goal clamoroso e dei controlli non da lui. Spalletti nel corso della ripresa lo manda a riposare e fa entrare Elmas (6).
Osimhen: 8. Un cannibale di quelli esagerati. Segna un goal meraviglioso, poi si mette a servizio della squadra sfidando in velocità chiunque gli capiti a tiro. Nell’ultimo quarto d’ora Raspadori (6,5) ne prende il posto.
Lozano: 6. E’ vero, non è il suo ruolo, non rientra nelle sue competenze, ma prdersi l’attaccante in quel modo è da polli. Poi apprezzabile il suo match: diversi i duelli vinti, tanta la corsa. Gli subentra Simeone (8): poco da dire, bomber di razza e costantemente da tre punti.
Spalletti: 8. Ancora è lunga, ma il + 13 conforta, e conforta pure una panchina che non esiste: sono almeno 16/18 titolari. Ed il toscano sa come gestirli.
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