Napoli-Salisburgo: pagelle del professore

Meret: 6. A parte il rigore subito, non ricordo altri interventi particolarmente impegnativi.

Di Lorenzo: 6,5. L’ex Empoli è il signore della fascia destra. In ripiegamento o quando si propone in avanti, mai o quasi una sbavatura.

Maksimovic: 6,5. Il serbo non fa rimpiangere Manolas relegato in panchina: insuperabile nel gioco aereo, sfodera anche degli anticipi niente male.

Koulibaly: 5,5. Non gli perdono l’intervento ingenuo che procura il rigore agli avversari. E’ pur vero che si riscatta, ma rimane la pecca e ne commette almeno una a partita ultimamente.

Mario Rui: 5. Anima persa del match, sbaglia tutto ciò che c’è da sbagliare, nel secondo tempo deve lasciar spazio a Luperto.

Zielinski: 5,5. Più volte l’ho detto: forse gioca fuori ruolo. Tuttavia gioca a fiammate e sbaglia un goal che era quasi un rigore in movimento.

Ruiz: 5,5. Che non sia velocissimo è risaputo, ma non è da calciatore della sua qualità sbagliare passaggi o aperture elementari.

Callejon: 7. Lo spagnolo si sacrifica più volte in ripiegamento, si propone e bene sull’out destro e quel colpo di testa 99 volte su 100 entra…

Insigne: 5,5. Sbaglia diversi rigori in movimento, tenta fino all’estenuazione di noi tifosi il famoso tiro a giro regalando diversi palloni ai tifosi in curva. Certo, sfortunato in occasione della traversa. A mio modesto avviso sbaglia, insieme ai compagni, nel cosiddetto ammutinamento: non si comporta così il capitano della squadra della propria città…

Lozano: 7. A prescindere dal goal, prestazione convincente del messicano che scatta di continuo procurando diverse ammonizioni agli avversari. Speriamo in un’ulteriore crescita.

Mertens: 6. Guadagna la sufficienza per il cuore che ci mette, ma sotto porta arriva fiacco e tarda in diverse circostanze la giocata a favore del compagno messicano.

Luperto: 6. Fa quello che può ed abbastanza bene. Pecca, incredibile a dirsi, di eccessivo coraggio o personalità quando si incaparbisce in progressioni e dribbling non proprio nelle sue corde.

Milik: 5,5. Non ha molto tempo per metterci lo zampino, ma appare fiacco nei contrasti.

Llorente: 6. Dieci minuti o poco più per far capire che è un leone. Peccato anche lui sia malato di scarsa precisione sotto porta.

Ancelotti: 5. Per carità, la partita è andata bene e gli sprechi non sono colpa sua, ma è il post gara che avvilisce. Non presentarsi in conferenza violando le norme UEFA costituisce una figuraccia da parte della SSC Napoli ed una macchia in un curriculum vitae del quale non deve certo discutere il sottoscritto. Le mie sono illazioni che si aggiungono ad altre, ma temo che l’esperienza della famiglia Ancelotti, se non sia arrivata al capolinea, sia giunta quanto meno all’ultima stagione. I conti si faranno a matassa dipanata ed una volta per tutte spero, per il bene di chi ama questi colori, che la società sia chiara su quanto accaduto, sulle responsabilità e sui provvedimenti conseguenti, nonché su cosa si voglia fare da grandi…

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