PSG-Napoli: le pagelle del Professore

PSG-Napoli, le pagelle del nostro Professore che da i voti ai calciatori azzurri dopo la splendida gara di ieri in Champions League!

Ospina: voto 8. Non chiamatelo solo Garellik, ieri sera ha dato prova, nonostante non sia un gigante, di saper stare tra i pali con l’agilità di un gatto, o, se preferite gli amarcord, del giaguaro Castellini e di sapere uscire con attenzione e velocità anche di fronte ai velocisti dell’attacco parigino. Fenomenale.

Maksimovic: voto 7,5. Per la serie “La maledizione di Tutankhamon”, Ancelotti riesuma una mummia, o, almeno, non me ne voglia il vecchio mister, qualcuno così lo riteneva. Ed invece ecco un nuovo acquisto e, per le tasche di ADL, un patrimonio rivalutato: senza paura contrasta ogni avversario si proponga sulla fascia destra in maniera tanto prorompente quanto autorevole, sale palla al piede e testa alta, spicca il volo sulle palle alte e sfrutta questa dote anche sui calci piazzati in attacco. Redivivo.

Albiol: voto 7,5. Al pari del collega serbo, mostra la solita autorevolezza (in realtà un po’ in appannamento nelle ultime gare) nei contrasti, negli anticipi ed imposta bene lasciando poco spazio agli errori e agli avversari. Ormai merita a pieno di far parte della nazionale iberica e di una top 11 europea. Superbo.

Koulibaly: voto 7,5. Ammettiamolo pure: quanti di noi non si sono disperati quando ha abboccato alla prima finta di Mbappè? Nessuno. Ma il leone senegalese ha voluto studiare le mosse della sua gazzella per poi braccarla, infilarla con unghie affilate e divorarla. “Ogni mattina una gazzella si sveglia e sa che deve correre più di un leone…” “Lasciate ogni speranza se il leone è K2…”Feroce.

Mario Rui: voto 6,5. Avete letto bene, non gli assegno un’insufficienza o una sufficienza stentata. Fa quello che deve fare: aiuta i compagni di difesa sulle incursioni del 7 parigino, supporta Insigne e company in appoggio in attacco. Non fosse stata fatale, quella deviazione l’avremmo definita provvidenziale. Destino bastardo.

Callejon: voto 8,5. Lo conosciamo, sulla fascia destra avanzata è spina nel fianco per le difese avversarie. Quando torna è porto sicuro per una nave in tempesta. Prepariamo una camera iperbarica a Castelvolturno: quei polmoni vanno ossigenati di continuo, ne va della nostra salute…Terzo polmone.

Allan: voto 9. Lo scrivo subito, meriterebbe il 10 e lode, ma è la sua umana (già, è umano) debolezza a farglielo perdere. Al minuto ’92 circa non ce la fa a fermare o stendere Neymar: da lì nasce l’azione del goal, strepitoso, di Di Maria. Ma questo non offusca carattere, grinta, lucidità e generosità che ha da vendere. Insostituibile.

Hamsik: voto 8. Da insegnante, spiegatemi cosa dice Ancelotti ai suoi. Il capitano, seppur sempre stato forte, sta dimostrando un carattere che personalmente non gli riconoscevo: la sua è vera e propria cazzimma napoletana. Finalmente ci mette il piede, si butta in mischia e vince i contrasti. Il piede educato già lo conoscevamo: detta geometrie da teorema di Pitagora. Merita una citazione poetica: “Capitano, mio capitano…”

Fabian (o Ruiz: questi spagnoli non li ho mai capiti…): voto 7,5. Mi tengo relativamente basso. Lui è un centrocampista dal presente certo, ma dal futuro luminosissimo. Tra le linee fa danni, per le difese avversarie si intende: ruba palla, scappa via con dribbling pulito e non con i fronzoli neymariani, con entrambi i piedi fa quello che vuole, ma una pecca c’è secondo me. Ancora non ha maturato quella sicurezza che possa portarlo a calciare verso la porta ogni volta sia possibile. Arriverà presto anche quella. Perfettibile.

Insigne: voto 9,5. Non gli do ancora dieci. Deve essere più concreto, nonostante un bottino di reti da top attaccante. Sta vivendo un periodo di grazia: è un leader in campo, chiede palla dai compagni e li cerca con precisione da cecchino, salta l’uomo con facilità disarmante e segna, o, almeno, realizza i goal più belli che un bambino possa sognare da piccolo guardando i suoi idoli in campo. Ne sbaglia, ahimè, di relativamente facili. Insieme ad Allan, sembra insostituibile: quando esce la luce per una decina di minuti se non si spegne, quanto meno si affievolisce. Illuminante.

Mertens: voto 8. Qui emergerà tutta la mia incompetenza tattica. Meriterebbe un voto anche più alto, fosse anche solo per il goal di rapina del momentaneo 1 – 2, ma, come io dico ai genitori degli alunni talentuosi che si accontentano: il ragazzo potrebbe fare di più. Certo, sfortunato nell’episodio della traversa piena che bissa quella di Napoli – Liverpool, ma forse sono abituato al Mertens prima punta di sarriana memoria e funambolico: re Carlo gli avrà chiesto altro. Agli esperti che vorranno leggere questi voti l’ardua sentenza. Per noi Ciro è comunque Ciro e va bene così…

Ai subentrati non me la sento di assegnare voti: a Zielinski, Milik e Rog assegno un sei politico comunque. Ieri sera insufficienze non ne ho notate.

Ancelotti: voto 9,5. Caspita, ce l’aveva di nuovo fatta, poi la magia di Di Maria. Illusione…

Pubblico di casa ed ospite: voto 10. Fantastica la cornice di pubblico, stupendo il nuovo gemellaggio nato. Eurotifosi.

Arbitro Zwayer: voto 7. Dirige bene la gara, fa proseguire su molti episodi dubbi con autorevolezza e sicurezza, quelle che ci vogliono di fronte ai tuffi ad alto quoziente di difficoltà di Neymar, ecco: forse in quei casi un cartellino avrebbe potuto spenderlo.

 

Redatto a cura di www.milanopartenopea.it

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