Anche dopo questa vittoria che nulla lascia ad ipotetiche critiche, pure noi tifosi del Napoli amiamo dividerci. Amiamo dedicarci ad un nuovo sport: la salita e la discesa dal carro. Anziché godere delle prestazioni messe in scena davanti alla platea internazionale ieri sera, puntiamo il dito contro quello che aveva criticato il presidente, contro quello che diceva si potesse fare di più in sede di mercato, contro quello che osannava e magari ancora osanna Sarri ed il sarrismo. Tutto lecito, per carità, ma mai dimenticare che il tifoso ha diritto di critica e che il sale della democrazia è la libertà d’espressione che mai dovrebbe portare all’esclusione, o, se preferite, continuando con la metafora a far scendere questo o quello dal carro.
Fatta la premessa, per fortuna il carro è guidato da un auriga e davanti al carro ci sono i cavalli. Partiamo dal primo, Ancelotti: anche davanti alla corazzata Liverpool, l’emiliano non a timore di mescolare le carte, di sperimentare, ma con raziocinio ed equilibrio. Ed allora eccoti Maksimovic che copre la parte bassa della fascia destra, permettendo a Callejon di far male sulla parte alta, e a destra spesso Koulibaly che sale fino alla mediana, mentre Mario Rui imperversa da laterale d’attacco. Tutto ciò è possibile grazie ai continui sacrifici del solito implacabile Allan, di un animoso Hamsik, ieri vivace e determinato, e di Fabian Ruiz, capace di contenere e di creare con quel sinistro raffinato. Sinceramente gli undici di 24 ore fa mi sono sembrati cavalli di razza, tutti, nessuno sotto la sufficienza: l’uno a zero arrivato solo al 90’ non deve ingannare. Avremmo meritato un risultato più rotondo, ma queste sono le vittorie più belle, quelle che fanno esplodere l’entusiasmo di uno stadio che è stato colonna sonora perpetua, stupenda cornice del quadro finale. Protagonista, neanche a dirlo, un figlio di Napoli, Insigne, ma il goal dello scugnizzo di Frattamaggiore è stato il suggello di un’azione corale stupenda: tre i passaggi fondamentali, l’imbeccata di Mertens per Callejon, il cross millimetrico dello spagnolo in area e quel piedino del numero 24 che spinge in rete un goal che porta la Napoli calcistica alla ribalta dei media del continente europeo. Peccato che forse qualche testata nazionale non se ne sia accorta, ma quello è un altro discorso e farebbe sbandare il carro…
E allora tutti su questo solido e veloce carro fino alla fine, fino alla meta, qualunque essa sia: allacciamo le cinture, fari accesi, anche di giorno, e…vietato guardare indietro…
FORZA NAPOLI!!!