Salisburgo-Napoli: le pagelle del nostro prof

Meret: voto 8. Che gli avversari si mettano il cuore in pace: solo, ahinoi, a causa di qualche pesante svarione difensivo il giovane, ma veterano nell’animo, friulano può subire goal. 

Malcuit: voto 6. Pesante sicuramente l’ingenuità sul rigore provocato, ma frutto anche di errori in uscita a centrocampo. Il francese, con tutti i suoi limiti, gioca la sua partita, e ieri sera sulla fascia fa meglio dello spagnolo davanti a lui.

Koulibaly: voto 5,5. Il senegalese si concede troppe pause, poteva essere esiziale la mancata copertura sul possente Halaand.

Luperto: voto 6,5. Scende in campo convinto, senza paura, badando al sodo senza convenevoli, non trascurando talvolta il possesso palla fino a ridosso del centrocampo.

Di Lorenzo: voto 6,5. Fa la sua solita prestazione granitica, davvero non saprei cosa aggiungere: forse il miglior acquisto della stagione in corso.

Allan: voto 6,5. Certo, in fase di impostazione, di certo non la sua specialità, non è sempre preciso, ma sempre puntuale negli anticipi, massiccio sui contrasti: che mano ha dato ad una difesa, per forza di cose inedita.

Zielinski: voto 5,5. Non lo salvo certo per gli ultimi 15, 20 minuti brillanti: talvolta cammina in campo, non riesce proprio a velocizzare la manovra. Una potenza che tarda a divenire atto se volessimo parlare in termini filosofici.

Ruiz: voto 5,5. Un calciatore corteggiato, sembrerebbe, dalle big d’Europa, non può sbagliare tanti palloni a centrocampo, trasformando potenziali pericoli per la porta austriaca in duro lavoro per la propria retroguardia.

Callejon: voto 6. Lo salvo dall’insufficienza per l’assist di testa che porta, se non erro, al secondo goal di Mertens. Tuttavia una partita leggermente sottotono ci può stare.

Lozano: voto 5. Ribadisco, il messicano va aspettato, certi giudizi non possono che essere parziali, ma per 60 e più minuti gli azzurri hanno francamente giocato in 10. Ha avuto diverse chance per sfruttare le sue doti, ma, appena la palla giungeva tra i suoi piedi sembrava proprio il punto del non ritorno. Ci vuole pazienza…

Mertens: voto 10. Non può essere che questo il voto: per numero di goal supera l’amato Diez, dà l’anima in campo cercando di riabilitare un depresso Lozano, fa una splendida doppietta, tenta il jolly maradoniano dalla distanza e, quando segna, dedica tanta gioia al suo adorato magazziniere. Che non lo tentino le sirene cinesi…

Insigne: voto 7. Entra e segna immediatamente, costringendo la regia dell’Arena ad interrompere in maniera tanto immanente quanto inconsulta la marcetta che avrebbe festeggiato il momentaneo pareggio. Potrebbe farne un altro di goal in contropiede, ma forse troppa è l’ansia di strafare, di dimostrare al mister (bellissimo l’abbraccio tra i due) che lui è capitano e leader. Bene così comunque: giusta umiltà.

Elmas: voto 6. Cresce a vista d’occhio il turco che, è bene ribadirlo, è già maturo, ha già personalità da vendere e sa cosa fare in determinati e determinanti momenti della partita.

Llorente: voto 6.  Poco più di dieci minuti bastano per far capire che quando c’è da lottare lui è il re leone.

Ancelotti. Voto 7. Tutti, o quasi, contrariati dall’esclusione di Milik, eppure ci aveva visto giusto forse volendo contare o volendo stimolare un abbacchiato Lozano che fatica ad ambientarsi. Tiene in panca Insigne, lo incita con un pronostico che si compie quando il frattese entra in campo e fa la pace con lui e con tutto l’universo azzurro. Ora urge continuità.

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