Una notte al Museo del Napoli: vi raccontiamo la nostra esperienza
Nella città partenopea, dal 22 dicembre all’11 marzo si è tenuto il cosiddetto Museo del Napoli, ossia la mostra “Il Napoli nel Mito” presso il Museo Archeologico. In questa si trovavano raccolti 91 anni di storia del Calcio Napoli, tra cimeli, vecchie foto e video interattivi. Noi di Diretta-Napoli siamo andati a dargli un’occhiata da vicino per vedere con i nostri occhi ciò che è stato, immaginando cosa sarà il futuro che ci attende.
La realizzazione della mostra si deve all’idea di Alessandro Formisano, Head of Operations, Marketing and Sales della società. Per la realizzazione della mostra molto preziose sono state le collaborazioni con giornalisti ed enti come la RAI, il Corriere dello Sport e l’Archivio fotografico Carbone, i quali hanno messo a disposizione materiale di repertorio ed esclusivo sulla squadra e sulla città. Infatti quest’ultima è mutata nel corso degli anni insieme alla sua squadra, cambiando faccia ed espressione a seconda dello stato d’animo. Infatti spesso si sente dire che la città è espressione dell’umore dei napoletani e questo molte volte si deve anche alle gesta dei calciatori in campo: felicità allo stato puro, esaltazione, ma anche depressione e tristezza. Non a caso i momenti più bui della città, come l’emergenza rifiuti ad esempio, si sono succeduti negli anni del fallimento e della serie C. Caso? SI, ma forse NO.
Cosa è stato possibile vedere nel Museo del Napoli?
Tornando al Museo del Napoli, abbiamo potuto respirare il forte legame che lega la città con la sua squadra: un amore viscerale che è dentro ogni napoletano, che vive la sua giornata in simbiosi con quella della squadra. Ciò è testimoniato fin dagli albori con vecchie foto e video di tifosi esultanti sulle vecchie gradinate dello stadio Ascarelli, che fu inaugurato nel nome di Giorgio: uno stadio che si ergeva dalle parti della Stazione Centrale e che aveva una capienza di 40.000 posti a sedere. Ma Ascarelli era ebreo e lo stadio fu prima chiamato Partenopeo e successivamente abbattuto durante la Seconda Guerra Mondiale, dalle truppe alleate. Furono tanti i presidenti che si susseguirono ad Ascarelli: da Lauro a Fiore, fino a Ferlaino, che consentì al Napoli di acquistare Maradona e di vincere gli scudetti, ed infine De Laurentiis che subentrò nel 2004, fondando il Napoli Soccer e acquistando successivamente la società fallita, ridandogli il nome di SSC Napoli.
Gli allenatori e i calciatori sono i protagonisti della gesta sportive: ed ecco raccontati veri e propri eroi pallonari come Vinicio O’Lione oppure l’indimenticato Petisso Bruno Pesaola, prima calciatori e successivamente allenatori con i quali il Napoli si è avvicinato più volte allo scudetto, prima di vincerlo definitivamente nel 1987 per opera del Re Diego Armando Maradona, che insieme a Bagni, Carnevale, Ferrara, Bruscolotti, De Napoli, hanno regalato un sogno ad una città intera. Tantissime foto e video di repertorio ritraggono momenti di piena felicità ed esultanza, che andò avanti per mesi. Tantissimi i cimeli in bacheca: dalle maschere del Pibe de Oro, ai portachiavi, alle bandiere ai poster: tutto il merchandising dell’epoca a portata di scatto fotografico. Dopo lo scudetto arrivarono Coppa Italia, Coppa Uefa, il secondo scudetto ed infine la Supercoppa italiana (5-1 sulla Juventus) che segna la fine di un’epoca gloriosa per la società, che si sgretola anno dopo anno fino a retrocedere nel 1998 prima e nel 2001 poi. Anni bui come quelli vissuti dalla città che rivede la luce nell’estate del 2004 con l’imprenditore di origini campane che rileva la società e la riporta in A nel 2007 e in Europa l’anno dopo. La Champions, le due Coppe Italia e la Supercoppa (vinta sempre ai rigori contro la Juventus alla quale il Napoli ha strappato anche la Coppa Italia del 2012) sono i successi di questa società ed io personalmente inserirei tra questi anche la realizzazione di questa mostra della quale vi abbiamo parlato.
Il Museo del Napoli chiuderà i battenti, sperando che possa riaprire presto, magari nella cornice che tutti si attendono: allo Stadio San Paolo!